Gemelli Molise – Francesco vuole fare piazza pulita e si è procurato un dossier zeppo di dati sulla malagestio.

All’Università Cattolica del Sacro Cuore (a Roma come a Milano) e alla Fondazione Policlinico Gemelli, stanno con le pezze fredde. Perché il Papa non ha intenzione di mollare di un centimetro l’opera di pulizia e risanamento delle strutture sanitarie che fanno capo al Vaticano. Anzi. E difatti, dopo le parole di fuoco pronunciate all’Angelus dal balcone del nosocomio romano mentre era ancora ricoverato, sta andando avanti occupandosi del problema in prima persona. Vediamo i nuovi indizi che “Sassate” il quotidiano nazionale  è in grado di rivelare.

IL “CASO GIULIODORI”

Monsignor Claudio Giuliodori è l’assistente ecclesiastico generale della Cattolica e in tale veste siede anche nel CdA della Fondazione. Dopo il rifiuto del Papa ad incontrare i vertici dell’Ateneo e del Gemelli durante il ricovero, aveva mandato un’ossequiosa ma accorata lettera di lamentazioni, esaltando l’efficienza dell’ospedale e i riconoscimenti internazionali ricevuti per l’esemplare gestione. Un’iniziativa che ha provocato la secca risposta di Francesco. E la rivelazione che il Pontefice ha tra le mani un corposo dossier sull’esatta e non certo esaltante situazione gestionale ed economico-finanziaria dell’intero complesso. Sia per la parte universitaria che per quella strettamente sanitaria. Per finire, Francesco avrebbe pure ridimensionato la particolare efficienza del Gemelli, aggiungendo che per una laparotomia come quella per lui resasi necessaria, sarebbe stato sufficiente anche un intervento chirurgico al Fatebenefratelli (altro ospedale religioso in odore di cessione ai privati)

IL “CASO ELEFANTI”

Una delle condizioni che il Vaticano aveva già posto da tempo sul tavolo della trattativa per il ristabilimento dei rapporti con il Gemelli, era l’avvicendamento del direttore generale della Fondazione, Marco Elefanti. Al posto del quale era stato indicato Francesco Bevere. Peccato che Elefanti si fosse fatto fare un contratto triennale che in caso di mancato rinnovo, gli avrebbe dato diritto ad un modesto indennizzo di un milione di euro. Quindi avvocati al lavoro per scongiurare una causa, ridimensionamento del “risarcimento” (l’accordo sarebbe stato raggiunto intorno a quota 250mila euro) e rinvio del cambio della guardia, che ora è stato fissato per l’1 settembre.

IL “CASO ANELLI”

Il terzo indizio, quello che, secondo Agata Christie, fa assumere insieme ai due precedenti il valore di prova, riguarda il rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli. Già, perché anche la sua poltrona sembra molto traballante. Tanto da spingere Francesco a parlarne direttamente con l’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, cui compete la vigilanza sull’Università Cattolica del Sacro Cuore.

IL “CASO GEMELLI MOLISE”

Per concludere in bellezza, una parte del dossier nelle mani del Papa riguarda poi la vicenda della vendita del Gemelli Molise, di cui Sassate si è già occupata, anticipando i contenuti dell’ormai famoso Angelus. In Vaticano si seguono con grande attenzione gli sviluppi, soprattutto dopo l’estemporanea “sponsorizzazione” del vincitore della gara da parte dell’arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Bregantini. Troppi sono i punti opachi che circondano le “scatole cinesi” che fanno capo al finanziere Stefano Petracca. E difatti non manca chi ricorda come le regole fissate dall’ANAC, quando l’Autorità era ancora guidata dal giudice Cantone, impongano la tracciabilità dei flussi finanziari. Cioè degli oltre 33 milioni di euro che dovrebbero rappresentare il prezzo della vendita. Ma su questo aspetto converrà ritornare con calma.