Riceviamo e pubblichiamo
Su questo si misura la credibilità del M5S!
L’esempio della Repubblica Bolivariana del Venezuela e del suo presidente Nicolas Maduro
Certamente alcuni dei nostri lettori si stupiranno che proponiamo alla loro attenzione la vittoria di Nicolas Maduro nelle elezioni presidenziali tenutesi in Venezuela il 20 maggio proprio nei giorni in cui in Italia si consumava lo sfrontato colpo di mano di Sergio Mattarella. Ma la connessione è il contrasto tra un presidente, Nicolas Maduro, che da anni cerca di rendere il suo paese indipendente dall’imperialismo USA e dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti e un presidente, Sergio Mattarella, che sfacciatamente impersona e si proclama paladino dell’asservimento del nostro paese all’imperialismo USA e alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti (tramite la NATO, la Commissione dell’UE, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale).
Nicolas Maduro è succeduto nel 2013 a Hugo Chavez impegnandosi a proseguire la sua opera per liberare il Venezuela da un capitalismo asservito al sistema imperialista mondiale e basato sulla rendita del petrolio di cui chi comanda in Venezuela dispone in gran quantità. Non è ancora riuscito a portare le masse popolari che lo hanno messo alla loro testa a liberarsi dalle spire della guerra economica, della destabilizzazione terroristica e della minaccia di aggressione. Ma è con l’impegno a proseguire con mezzi e misure più efficaci verso questo obiettivo che il 20 maggio ha ottenuto ancora il voto di più di 6.2 milioni dei suoi concittadini nonostante l’accanimento della borghesia compradora venezuelana, della Chiesa Cattolica e della Comunità Internazionale per impedire che i venezuelani lo rafforzassero nei suoi propositi votandolo. La pressione, le minacce e il sabotaggio dei gruppi imperialisti e dei loro agenti e seguaci venezuelani (la destra non ha neanche presentato candidati alle elezioni) hanno ridotto la partecipazione alle elezioni ai livelli correnti in altri paesi latino-americani (46%, 9.4 milioni di votanti su 20.5 milioni di elettori). Ma i votanti sono stati già di più di quelli (8.1 milioni) che hanno partecipato alle elezioni dello scorso 30 luglio per l’Assemblea Nazionale Costituente svoltesi in condizioni di minacce e pressione analoghe a quelle attuali. Maduro si è impegnato a passare dagli ammortizzatori sociali e dalle misure assistenziali riassunti nella formula fumosa del “socialismo del XXI secolo” tanto cara ai nostri Luciano Vasapollo e suoi soci, alla presa in mano dell’economia da parte delle masse popolari organizzate, le Forze Armate gli sono state leali e il Partito Comunista Venezuelano lo ha appoggiato. Il successo delle masse popolari del Venezuela sulla via annunciata rafforzerà tutti gli Stati impegnati a difendersi dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti e le masse popolari di tutto il mondo, comprese quelle degli USA.
Quanto all’arroganza miserabile ostentata da Sergio Mattarella, degno successore di Giorgio Napolitano, essa è tutt’altro che irresistibile. Nel nostro paese la rinascita del movimento comunista procede lentamente, ma su basi solide. Tra le masse popolari avanziamo frenati dalle tre trappole con cui la borghesia imperialista e il Vaticano le distolgono dalla rivoluzione socialista e dobbiamo vincere l’influenza nefasta esercitata sulle masse popolari dalla sinistra borghese. Sono i due fronti su cui siamo impegnati. Il primo, la mobilitazione e organizzazione delle masse popolari, è il fronte principale e il catastrofico corso delle cose imposto per sua propria ineliminabile necessità dalla borghesia imperialista crea un terreno sempre più fecondo per il nostro lavoro: dipende quindi da noi comunisti metterci sempre più all’altezza del nostro compito, padroneggiare meglio la nostra scienza e la nostra arte. Quanto al secondo fronte, da quando nel 2008 siamo entrati nella fase acuta e terminale della crisi generale del capitalismo noi comunisti con la linea del Governo di Blocco Popolare abbiamo adottato la tattica di provocare la sinistra borghese a dare prova di sé alle masse popolari. La decisione di Sergio Mattarella, ancora più sfrontata di quella adottata dal suo predecessore nel 2013, di violare ostentatamente il risultato elettorale, mette Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Luigi Di Maio e tutto lo stato maggiore del M5S alla prova. Oseranno andare avanti e mettere Sergio Mattarella sotto accusa in Parlamento? I risultati elettorali (10.7 milioni di voti) hanno conferito ad essi i seggi in Parlamento necessari per farlo. Facendolo, costringeranno anche Matteo Salvini e lo stato maggiore della Lega a seguirli o smascherarsi presso i propri elettori (5.7 milioni). Questi li hanno votati, preferendoli a Silvio Berlusconi e ai suoi fedeli, proprio per le loro promesse di rompere l’asservimento alle istituzioni dell’oligarchia finanziaria europea e USA.
Noi comunisti chiamiamo quindi elettori e attivisti del M5S a fare la massima pressione sullo stato maggiore del M5S perché osi andare avanti e mettere Sergio Mattarella sotto accusa in Parlamento, perché usi qui e oggi il coraggio con cui ha promesso di contrastare le istituzioni dell’oligarchia finanziaria: Commissione UE, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Mondiale e NATO.
Noi comunisti chiamiamo e partecipiamo alla mobilitazione per l’attuazione piena e aperta delle promesse elettorali del M5S e per la piena attuazione delle parti progressiste della Costituzione del 1948 che i governi della Repubblica Pontificia (I e cosiddetta II Repubblica insieme) hanno ignorato o calpestato. Chi prenderà questa strada, anche se oggi non è d’accordo con noi, trarrà via via lezione dal corso delle cose. Siamo certi che continueremo ad avanzare insieme con tutti quelli che non sacrificheranno gli interessi e gli ideali di giustizia, di eguaglianza e di libertà delle masse popolari.
Rompere con l’incertezza dei capi del M5S e indurli a mettere Sergio Mattarella sotto accusa in Parlamento!
Accumulare forze per la costituzione di un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate, il Governo di Blocco Popolare!
Il primo paese imperialista che spezzerà le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti mostrerà la via e aprirà la strada anche alle masse popolari degli altri paesi.
L’Italia può essere questo paese!