di Pietro Tonti
I dati Istat segnano, in Molise, un aumento della disoccupazione e dei contratti a termine nel mese di giugno. Non va meglio con l’ultimo rapporto Svimez. In regione registrato l’andamento negativo del Pil con uno 0,1%.
Le famiglie del sud con disoccupati sono raddoppiate e il numero di giovani che emigrano in cerca di lavoro è spropositato. A preoccupare, inoltre, la previsione di un forte rallentamento della crescita anche nel 2019, con un sostanziale dimezzamento del tasso di sviluppo.
L’unico settore, in Molise, a muovere piccoli passi in avanti, con segni positivi, è quello dell’agricoltura. Le aziende del comparto sono sempre più competitive sui mercati grazie alle eccellenze proposte. Ma questo non basta.
Un territorio che perde i suoi giovani, con conseguente calo demografico ed impoverimento del tessuto sociale, testimonia che la questione meridionale non solo è irrisolta ma si aggrava, “Servono delle misure concrete ed immediate, per il Molise e per tutto il sud – ha ribadito il presidente di Confprofessioni Molise, Riccardo Ricciardi – Indispensabili strategie che coinvolgano le istituzioni regionali, nazionali ed europee in investimenti pubblici nei settori fondamentali (infrastrutture, turismo e cultura) per la rinascita del sud ed è quindi fondamentale tenere conto dell’apporto che i professionisti, capaci ed esperti in specifichi settori, potranno dare a tale processo.”
Disamina reale e circostanziata di una questione molisana incancrenita nel tempo, ma potrebbe il nuovo Governo con la mini Flat Tax 2019 offrire uno spunto per invertire questa tendenza.
Le nuove partite viva con regime forfetario vedranno alzato il tetto da 35 mila euro agli 80 mila euro con tassazione netta al 15% e per gli under 35 e gli over 55 una tassazione del 5% per 5 anni. Tutti saranno esenti con il regime forfetario da Irpef, Irap e addizionali, ed esonerati dall’Iva e dai relativi adempimenti, assieme agli studi di settore e alla presentazione della fatturazione elettronica.
Si tratterà se approvata entro novembre, di una legge manna vera e propria che potrebbe risollevare le sorti di una economia molisana basata sul piccolo. Artigiani, piccoli commercianti, vessati da tassazione elevata, sono stati costretti a chiudere i battenti negli ultimi anni e reinventarsi altrove. Giovani disillusi, non invogliati, se pur capaci, ad intraprendere una attività in proprio ed evitare l’esodo in corso, potrebbero decidere di riprovarci.
Siamo sicuri che la tassazione minima permetterà lo sviluppo di una nuova economia, potrebbe dare un impulso reale a chi vuole mettersi in proprio ed è scoraggiato dalle negatività di uno Stato che fino a ieri vedeva i possessori di partita iva come nemici della patria.
Oggi il nuovo Governo, con il duo Di Maio/ Salvini hanno dato già segnali di sostanziale cambiamento, stanno invertendo la tendenza al disastro perpetrato da una sinistra che non ha capito, o non ha voluto capire gli errori realizzati sullo zoccolo duro dell’economia italiana, rappresentato da migliaia di piccole imprese e professionisti, posti alla canna del gas.
Per una volta dopo anni di ambiguità, di vessazioni per i possessori di una piccola attività, si potrebbe aprire la speranza di un rilancio di una micro economia necessaria al Molise per non soccombere definitivamente.