Nel periodo tante le celebrazioni per il Giorno della Memoria, perché non si dimentichi la tragedia arrecata dal nazismo. Si riportano alla memoria vicende, lutti e personaggi che nella circostanza furono protagonisti, segnando in maniera indelebile la storia dell’uomo nella prima metà del secolo scorso. Tra i tanti c’è posto certamente anche per un molisano, oggi scomparso, Nicandro Franchitti di Pozzilli, prodigatosi oltre ogni dire per proteggere ed aiutare gli ebrei di Roma, dove l’uomo all’epoca del secondo conflitto mondiale lavorava e viveva con la propria famiglia. E fu tanto nella circostanza il suo impegno socio/umanitario anche a rischio della propria vita e di quella dei suoi familiari che, a guerra finita, lo Stato di Israele lo riconobbe tra “I Giusti tra le Nazioni”, tributandogli onori, meriti e plausi per tutto quanto aveva messo in essere per soccorrere, aiutare e proteggere gli ebrei che vivevano nella Capitale. Nel 1963 infatti la Suprema Corte Israeliana istituì l’altissima onorificenza de “I Giusti tra le Nazioni”, individuando tutti coloro che avevano rischiato la propria vita per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista,dalla Soah. Oggi ventimila sono “I Giusti” nel mondo e 417 gli italiani destinatari del prestigioso riconoscimento. A ciascuno di questi è stata assegnata una speciale medaglia con inciso il proprio nome, consegnato il certificato d’onore e riconosciuto l’altissimo privilegio di aggiungere le proprie generalità alle altre presenti nel “Giardino dei Giusti” presso il Museo Yad Vashem di Gerusalemme. A ogni “Giusto” è stata altresì dedicata la piantumazione di un albero, in quanto tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio del ricordo eterno di una persona cara. Inoltre sempre al “Giusto” è riconosciuta l’onorificenza della cittadinanza onoraria dello Stato di Israele. Tutto questo è stato tributato anni addietro alla memoria di Nicandro Franchitti e figlio, nipote, nuora e pronipoti sono stati onoratissimi di ricevere medaglia, onorificenze ed attestati che il loro Nicandro, uno de “I Giusti tra le Nazioni”, aveva ampiamente meritato. Ed allora ricordiamo in breve quanto il buon Nicandro fece per aiutare gli ebrei di Roma. Una volta libero dagli impegni lavorativi, dedicava tutto il suo tempo alla causa. Raggiungeva il ghetto, avvicinava quanti sapeva in difficoltà, li aiutava a nascondersi se in pericolo di vita e dava loro tutto quanto poteva, anche prelevandolo da casa sua. Era aiutato in questo dalla moglie, che condivise in pieno lo spirito socio/umanitario del marito. Corse anche seri rischi personali il molisano, ma ciò non lo distolse un solo attimo dal suo fine. Quanti ebrei di Roma aiutò e salvò ? Tanti, e la sua opera fu così preziosa che a guerra finita lo Stato di Israele volle rendergli pubblico onore ed omaggio, annoverandolo tra “I Giusti tra le Nazioni”. Un altissimo e significativo esempio di vita è sato Nicandro Franchitti di Pozzilli, che i giovani di oggi sono chiamati a conoscere, apprezzare e ricordare.

Tonino Atella