E’ stato presentato questa mattina in Consiglio regionale un ordine del giorno a favore dei dipendenti di Poste Italiane sul territorio molisano. Un ordine del giorno che ha visto l’adesione di tutte le forze politiche della Regione Molise.

Di seguito l’illustrazione dell’odg che impegna il presidente della Regione Molise e la delegazione parlamentare molisana ad assumere ogni necessaria determinazione perché l’azienda Poste Italiane tenga presente, nelle sue riorganizzazioni, le necessità del territorio, dei cittadini e dei lavoratori molisani.
Cons. reg. Eleonora Scuncio

 

Al Presidente del Consiglio Regionale del Molise

Dott. Salvatore Micone

ORDINE DEL GIORNO

 Oggetto: Tagli di Poste Italiane in Molise

 Premesso che

Negli ultimi 10 anni la società Poste Italiane ha provveduto alla razionalizzazione del personale che, solo in Molise, nonostante il dissenso dei sindacati, ha visto 800 tagli di posti di lavoro su 1.800 addetti;

evidenziato che

La riduzione del personale ha comportato anche una riduzione dei servizi offerti ai cittadini molisani, servizi che sono stati spostati in altre regioni come si può notare, ad esempio, con le pratiche di successione lavorate in Puglia;

ricordato che

i tagli di Poste Italiane hanno penalizzato tutte le zone interne e montane della Regione Molise con uffici aperti a giorni alterni e posta recapitata sempre a giorni alterni;

visto che

Il taglio dei servizi nei centri minori ha contribuito ad aumentare lo spopolamento delle aree interne e montane del Molise. Basti pensare che in un anno (dal 2016 al 2017) la popolazione molisana si è ridotta di duemila unità passando da 310.400 residenti in 308.400 registrando, secondo i dati Istat diffusi a febbraio 2018, il più alto tasso di decremento della popolazione;

 ritenuto che

le cause della scelta addotte dalla società, che parla di digitalizzazione, appaiono improprie sul territorio molisano dove la maggior parte della popolazione è rappresentata da anziani che non conoscono il mondo digitale. A conferma anche i dati statistici che assegnano al Molise il tasso di natalità tra i più bassi d’Italia (pari al 7,6% ogni mille abitanti) mentre, al contrario, tra i più alti di mortalità pari all’11,36% rispetto alla media nazionale che si assesta sul 9,84%;

visto che

in base all’accordo nazionale sottoscritto lo scorso 13 giugno a Roma riguardante le politiche attive del lavoro la realtà regionale del Molise (insieme a quella dell’Abruzzo) resta esclusa per “esubero di personale”;

considerato che

la maggior parte degli operatori risultano a tempo part-time e attendono da otto anni la trasformazione in full-time;

evidenziato che

a tutte le regioni d’Italia per il 2018sono state assegnate centinaia di trasformazioni dei contratti part-time, assunzioni definitive di lavoratori a tempo determinato, personale in entrata legato alla mobilità in entrata;

preso atto che

l’azienda Poste Italiane alla Regione Molise ha provveduto a risolvere il problema dello smaltimento “ferie del personale” decidendo di chiudere molti uffici a giorni alterni e chiudere al pomeriggio gli uffici più grandi a doppio turno

osservato che

a questa situazione va aggiunto il pensionamento di altre unità nel corso dell’anno, unità che a quanto pare non saranno rimpiazzate aumentando l’insufficienza di personale, insufficienza decretata e certificata dall’azienda in questione tanto che presso la filiale di Isernia sono state negate persino le ferie programmate;

tutto ciò premesso, il Consiglio regionale

I M P E G N A

il Presidente della Giunta regionale e la delegazione parlamentare molisana

  • ad assumere ogni necessaria determinazione perché l’azienda Poste Italiane tenga presente, nelle sue riorganizzazioni, le necessità del territorio, dei cittadini e dei lavoratori molisani.

Campobasso, 4 luglio 2018