di Redazione

Scusandoci con i cittadini elettori, ben distanti per gradimento dalle beghe della politica regionale e sicuramente impegnati a sbarcare il lunario per la sopravvivenza in questa terra, non possiamo esimerci dal fare una disamina della situazione politica del momento.

Giorni decisivi in vista dell’appuntamento elettorale per le regionali 2018 previsto con election day il 4 marzo prossimo.

Grandi manovre nel centro destra e nel centro sinistra alla ricerca di un candidato unico capace di arginare l’ascesa del M5S al potere.

Nel centro destra in evoluzione negli accordi, si avverte una grande difficoltà nel far confluire le aspettative di tutti su un unico nome. Michele Iorio andrà da solo, o con accordo o senza accordo unitario e non farà un passo indietro per la competizione sulla massima poltrona regionale.

Aldo Patriciello non ci sta a rieleggere Iorio e cerca una seconda, o forse terza via. Come ha affermato l’Eurodeputato, accantonata l’ipotesi giudice Enzo Di Giacomo come candidato appoggiato da cinque liste civiche, propone il cognato Mario Pietracupa ex presidente del Consiglio regionale e veterano della politica, sempre se dovesse esserci unità di intenti su questa nomination, ma Frattura non era nelle mire di Patriciello, visto che in tempi non sospetti aveva egli stesso dichiarato che aveva lavorato bene nel suo mandato?

Certamente le pressioni romane per F.I. sull’onorevole sono molteplici e complesso sarebbe dare l’appoggio a Frattura senza conseguenze significative sul proseguo della sua appartenenza al movimento berlusconiano e alla sua ricandidatura al parlamento europeo.

In tanti si aspettavano che naturalmente, il movimento Rialzati Molise, che fa capo indirettamente all’entourage dell’eurodeputato, attraverso il cognato presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno potesse riappoggiare Frattura per un secondo mandato, ma parrebbe che questa ipotesi sia priva di fondamenta, o no?

Nel centro sinistra le cose non vanno meglio. Paolo Di Laura Frattura cerca una riconferma, per tentare di ritrovare un’unità nel partito, ed una confluenza su un unico nome, rilancia le primarie del PD per la scelta del candidato presidente, ma deve fare i conti con Roberto Ruta e Danilo leva che con il 2.0 puntano a destabilizzarlo, ma senza ancora sbilanciarsi se e come fare. Il candidato naturale di 2.0 sarà Roberto Ruta, oppure ancora si cerca nella società civile un papabile?

Il giudice Enzo Di Giacomo, in un primo momento – qualche mese fa- era corteggiato e designato quale probabile candidato per il centro sinistra e ora chi sarà, visto che lo stesso, pare abbia dato la disponibilità per il centro destra?

Oltre queste matasse complesse che necessariamente dovranno essere dipanate nei prossimi giorni, vi è una consapevolezza negli addetti ai lavori di ogni schieramento, qualora non si trovasse un’intesa nei due schieramenti classici su due unici nomi, sarebbe molto avvantaggiato il candidato del M5s alla presidenza.

Il “divide et impera” valido ai tempi dei romani, in questo contesto è “dividi e perdi le elezioni” senza alcun dubbio.

Qualora il centro destra decidesse di competere con 2 candidati come il centro sinistra, togliendo il primo partito, quello degli astensionisti, sicuramente in crescita anche in Molise, rimarrebbe solo il M5s a governare, eletto con il voto della protesta popolare, probabilmente eleggerebbe, su collegio unico,  anche i rappresentanti parlamentari, annientando in un sol colpo ogni aspettativa di governo tradizionale.

Saranno in grado i partiti di arginare questo fenomeno e ritrovare unità, oppure saranno le “Idi di Marzo” che uccideranno la politica tradizionale?

Saremo in attesa sulla riva del fiume, sicuramente qualche cadavere passerà!