Il MoVimento 5 Stelle ha presentato una mozione in Consiglio regionale per far luce su quanto sta accadendo a Montenero di Bisaccia sul progetto da oltre 750 mila euro per la valorizzazione delle grotte arenarie. Il Comune bassomolisano, infatti, è destinatario di un finanziamento di 780.580,13 euro tramite l’Unione dei Comuni del Basso Biferno, pensato per realizzare una passeggiata naturalistica che valorizzi le grotte arenarie e la loro funzione storico culturale. 

Tuttavia i lavori sono cominciati dalla parte opposta rispetto a quella segnalata nel progetto che ha ricevuto il finanziamento, quindi contraddicendo il bando.  

I lavori fatti in quella zona smentiscono le finalità di un avviso pensato per valorizzare il patrimonio culturale del centro storico, le risorse naturalistiche e migliorare la qualità dei servizi pubblici. Inoltre i lavori insistono in una zona in cui dal 2016 insiste una frana che ha creato danni al centro abitato, al punto che alcuni hanno dovuto abbandonare le proprie case, alla strada provinciale e alla rete idrica e fognaria.

A questo aggiungiamo che i lavori sono iniziati da poche settimane e sarà impossibile terminarli come deciso inizialmente, cioè il 31 dicembre prossimo e ciò vorrà dire vanificare gli obblighi di rendicontazione e di quietanza fissati dalle norme comunitarie. In definitiva: tutta questa operazione appare priva di logica e può condurre inevitabilmente a uno sperpero di denaro pubblico, in quanto i lavori al percorso naturalistico dovranno interrompersi per un lungo tratto a causa della frana.

I portavoce M5S in Consiglio regionale hanno raccolto il lavoro e le segnalazioni del gruppo attivi locale e hanno presentato una mozione per verificare la legittimità delle procedure seguite dall’Unione dei Comuni del Basso Biferno, in fase progettuale e attuativa, per valutarne la coerenza con il programma di finanziamento. L’atto chiede anche di valutare di sospendere l’erogazione del finanziamento, fin quando non sarà risolta la situazione che riguarda la frana o fin quando non sarà trovata una soluzione alternativa che consenta la completa realizzazione dell’opera.

Nel disciplinare di concessione del finanziamento, infatti, è previsto che “la Regione si riserva di revocare il finanziamento nel caso in cui l’Ente attuatore/Beneficiario, per imperizia o altro suo comportamento, comprometta la tempestiva esecuzione e la buona riuscita dell’intervento o incorra in violazioni o negligenze, tanto in ordine alle condizioni della presente convenzione, quanto a norme di legge o regolamenti, a disposizioni amministrative e alle stesse norme di buona amministrazione”.