Il MoVimento 5 Stelle Molise in una nota riporta le dichiarazioni del candidato M5S al Senato Luigi Di Marzio.
Danilo Leva, Laura Venittelli, Micaela Fanelli in modi e tempi diversi hanno promosso il duo Frattura-Patriciello che sta sfasciando la sanità pubblica molisana.
Ora si permettono di attaccare chi l’ha sempre difesa. Ecco le dichiarazioni del candidato M5S a Senato, Luigi Di Marzio, in risposta agli attacchi di queste ore alla propria figura e alla propria candidatura:
“Apprendo con stupore di essere stato, a mia insaputa, in qualche tempo imprecisato, tra i sostenitori di Michele Iorio.
È quantomeno sorprendente che una simile accusa mi venga mossa non dal diretto interessato, ma da esponenti del Partito Democratico.
Credo sia la prova inconfutabile dell’imbarazzo procurato ai professionisti della politica dall’impegno sociale assunto da chi non è mai stato frequentatore di anticamere di alcun colore.
Anche l’accusa di un esponente del partito di Pietro Grasso secondo il quale sarei rimasto rinchiuso nella mia torre d’avorio, invece di impegnarmi per la sanità pubblica deve essere respinto al mittente.
Non avendo mai nutrito ambizioni politiche, come dimostra inconfutabilmente il fatto che io non abbia mai militato in alcuno schieramento, e non essendo in alcun modo un uomo di potere, mi sarei atteso invece da quelli che oggi mi accusano, i quali ricoprivano tali ruoli per il mandato conferito loro dagli elettori, che operassero lealmente ed efficacemente in difesa del sistema sanitario pubblico.
Invece sono rimasto solo, non in una torre d’avorio, ma abbandonato nella giungla, da semplice tecnico che si è adoperato, avendo il rispetto delle regole come unico strumento, per la sopravvivenza di un sistema sanitario progressivamente asfissiato dalla carenza di risorse e dalla assenza di una reale volontà di promozione, che sopravvive solo grazie all’abnegazione e alla determinazione della maggior parte di quelli che vi operano.
Poi, per quanto concerne l’azione del MoVimento 5 Stelle a difesa della sanità pubblica, che viene oggi messa in discussione, essa è stata costante, sin dall’insediamento in Consiglio regionale.
In proposito basti rammentare che, dopo il commissariamento della Regione guidata da Michele Iorio per le numerose inadempienze inutilmente contestate dai Tavoli Tecnici Interministeriali preposti al controllo, sotto la guida di Paolo Di Laura Frattura era stato nominato al vertice Asrem il dott.Carmine Ruta, il quale predispose un Piano Operativo redatto sulla scorta delle esigenze del territorio, che prevedeva una drastica riduzione di posti letto per il privato a vantaggio del pubblico.
Tuttavia, incomprensibilmente, Carmine Ruta venne defenestrato e il Piano Operativo sanitario venne sottoposto a revisione con il ripristino dei posti letto agli operatori privati e conseguenti incrementi di budget a loro favore.
La mozione proposta del MoVimento 5 Stelle Molise per il contenimento nel limite del 15% del Fondo sanitario regionale delle risorse assegnate agli erogatori privati e per la richiesta al Governo del mantenimento della qualifica di DEA di II livello per l’Ospedale Cardarelli, venne unanimemente bocciata da tutte le altre forze politiche.
Anche l’appello del MoVimento 5 Stelle Molise alla sottoscrizione di una mozione di sfiducia all’esecutivo regionale rimase inascoltato, proprio a causa della mancanza di qualsiasi supporto da parte delle forze politiche che oggi criticano il nostro operato.
Il Pd molisano, non riuscendo ad ottenere l’approvazione di questo nuovo Piano operativo con le sue sole forze, ha dovuto ricorrere all’aiuto del Governo Renzi-Gentiloni, per ottenere l’inserimento di un emendamento alla legge finanziaria, poi approvata ponendo la questione di fiducia, che comportava l’approvazione per legge di quel contestato Piano Operativo.
Anche in quell’occasione il MoVimento 5 Stelle Molise ottenne la proposizione, a livello parlamentare, di emendamenti destinati a contrastare l’approvazione di quel Piano, che furono però respinti dalla maggioranza di governo.
Il resto è attualità.“