Mille interrogativi riguardano la gestione passata, presente, futura della stazione sciistica e coinvolgono il piano industriale della Regione, la liquidazione della società consortile che gestiva il sito, l’individuazione delle aree sciabili e i relativi contenziosi, il bando per il subaffitto di Funivie e i tempi di risoluzione di una vicenda che azzoppa il turismo molisano. Nuova interrogazione M5S in Consiglio regionale
Una valanga di dubbi mette in pericolo la stazione sciistica di Campitello Matese. Interrogativi e perplessità che ormai siamo costretti a rilevare alla vigilia di ogni stagione invernale. E pensare che parliamo di uno dei due soli poli d’attrazione turistica in regione.
La storia che ruota attorno a Campitello è ingarbugliata. Negli anni a gestirla si sono avvicendati privati, una società consortile (Campitello Matese) poi è arrivato il piano industriale studiato dalla Iorio&Co che ha pensato a due società: Sviluppo Montagna e Funivie Molise.
La Regione detiene il cento per cento di Sviluppo Montagna, che ha la finalità di “intraprendere una serie di iniziative per la promozione dello sviluppo delle località di Campitello Matese, di San Massimo e più in generale dell’area montana del Matese” e che è proprietaria di Funivie Molise.
Ne è venuto fuori un gioco di scatole cinesi per cui la società Sviluppo Montagna Molisana detiene una seconda società (Funivie Molise) che paga i debiti della terza ( il consorzio) a patto di acquisire successivamente il ramo d’azienda, ma nel frattempo per gestire lo stesso gli paga 180 mila euro di affitto all’anno.
Ad ogni modo ora, dovendo dismettere le Partecipate, ora l’ente regionale deve sganciarsi da Funivie. Per farlo, a giugno 2015 la Giunta regionale ha dato avvio “all’esperimento di operazioni peritali di stima degli impianti costituenti l’affitto d’azienda della società Funivie del Molise spa”. In pratica la Regione ha chiesto una perizia di stima che accerti il valore dei beni e degli impianti, già acquisiti in affitto d’azienda dalla Campitello Matese scarl, per darli in gestione a privati sperando che almeno loro garantiscano un rilancio dell’area turistica.
Ne è venuta fuori una stima preliminare che ha determinato il valore effettivo, al 31 dicembre 2015, di impianti di risalita, impianto di innevamento, veicoli, macchine e altri beni utili a determinare un probabile canone di locazione della stazione sciistica, per un ammontare di 9 milioni e 920 mila euro.
Ad agosto scorso, infine, è arrivato il bando per il sub-affitto della Funivie spa. Tutto normale? Sembra di no.
A quanto ne sappiamo le aree sciabili non sarebbero ancora state circoscritte con delimitazione topografica. Se così fosse, non sarebbe un problema di poco conto. Mancando questa sorta di certificazione, Funivie Molise rischia di essere poco appetibile per qualsiasi compratore. Non solo. Se davvero non ci sono le aree sciabili, vuol dire che manca una mappa delle zone dentro e fuori pista come previsto per legge. La mappatura sarebbe anche imbrigliata tra difficili espropri ai privati e una serie di contenziosi tra Regione e Comuni. Sono cose che il Movimento 5 Stelle ha già spiegato ad agosto 2015, ma da allora nulla è successo.
Quindi abbiamo deciso di presentare una nuova interrogazione in Consiglio regionale. Non è normale che ancora ancora oggi non si sa a quanto ammonta il canone totale che Funivie Molise deve alla consortile Campitello Matese secondo il nuovo piano industriale; non si sa a che punto è la messa in liquidazione della società consortile; non si sa qual è la strategia d’uscita della Regione dalle Partecipate. E ancora, non si sa quali sono le aree sciabili individuate da Regione e Comuni, né le aree di proprietà dei privati; non si sa quali sono i contenziosi aperti sui terreni e usi civici nelle aree degli impianti, né se i beni oggetto di sub-affitto sono liberi. Infine non si sa qual è l’intero costo annuale di gestione a cui dovrà far fronte l’eventuale locatario di Funivie Molise e, forse ciò che più conta,non si sa se l’iter per l’indizione della gara e per l’eventuale affido dei beni possono assicurare la stagione turistica invernale.