I giudici hanno assolto gli indagati nel procedimento per la morte del bracciante rumeno avvenuta nelle campagne di Campomarino.

La sentenza del Tribunale di Larino sulla morte di Gheorghe Radu lascia l’amaro in bocca. Senza entrare nel merito della sentenza di cui ancora non si conoscono le motivazioni, rimane inaccettabile che si possa morire di fatica e di lavoro.

Questo ci induce a riflettere su quanto sia importante la conquista fatta con la Legge 199 del 29 ottobre del 2016, perché il fenomeno dello sfruttamento può essere arginato e sconfitto attraverso l’applicazione di una legge dello Stato che può realmente incidere sulle reali e concrete condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici. Questa legge è il risultato di anni di battaglia che la FLAI CGIL ha profuso nel tempo.

Numerose le iniziative che ci hanno contraddistinto negli anni per sensibilizzare i territori e le Istituzioni e che ci ha permesso di arrivare al risultato della Legge 199/2016: la Campagna Oro Rosso nel 2009, e a seguire Stop al Caporalato, il Sindacato di Strada, Sgombriamo il campo e la campagna Ci Mettiamo Le Tende, che anche in Molise ha visto la tenda rossa della Flai nella giornate del 21 maggio del 2016 per sensibilizzare sulle tematiche del lavoro e dello sfruttamento. La legge 199/2016 prevede concreti strumenti di natura anche penale per chi sfrutta e applica l’intermediazione illecita.

Dopo la legge gli effetti si iniziano a vedere, numerosi gli arresti fatti in varie parti d’Italia da Nord a Sud con vaste operazioni fatte dalla polizia contro il caporalato. Occorre adesso con urgenza, che si prosegua nell’attuazione della Legge lavorando sul collocamento pubblico, sull’incontro tra domanda e offerta di lavoro in sedi protette e legali, bisogna intervenire sull’accoglienza per sottrarre al mercato dello sfruttamento e dell’illegalità il mercato degli ultimi e delle braccia invisibili e per impedire il lavoro sottopagato e sfruttato con la negazione dei diritti.

Soprattutto in questo periodo, il periodo della raccolta, occorre tenere alta l’attenzione, rafforzare l’attività degli organismi preposti alla vigilanza a maggiori controlli, sensibilizzare le Istituzioni e attraverso la stampa e i mezzi di informazione i cittadini, sull’odioso fenomeno dello sfruttamento. Ricordiamo a noi stessi che i fenomeni di sfruttamento denunciati nel 2015 e nel 2016 a Sesto Campano sono stati fatti da cittadini onesti che hanno segnalato alle forze dell’ordine che qualcosa di strano stava avvenendo in quei territori.

Per far vivere la legge 199 c’è allora bisogno del contributo di tutti, di un grande senso di civiltà che non ci lasci indifferenti di fronte allo sfruttamento e che ci possa far contribuire in modo concreto, con l’applicazione della legge, a difesa dei diritti e della dignità delle persone.