di Redazione

Nessuno si sarebbe aspettato una palingenesi politica di questa portata, l’azzeramento delle vetuste figure della politica regionale in favore di personaggi che nemmeno si ha avuto la percezione di chi fossero, quale curriculum vitae possedessero. I molisani hanno votato un simbolo foriero di cambiamento, di novità, di onestà intellettuale e pratica. L’unico partito, visto dai cittadini, capace di mandare in quiescenza il marciume della corruzione e in grado  di  mandare a casa anche i propri esponenti, se non considerati “candidi” per poter essere eletti.

La restituzione dei compensi, la proposta di riduzione degli stipendi dei parlamentari e dei vitalizi, mai approvati dal Parlamento, sono solo la punta dell’iceberg di un malcontento diffuso dei cittadini italiani e molisani verso chi ha detenuto il potere fino a ieri.

L’incapacità di non poter più esercitare lo scambio voto per lavoro della politica tradizionale, in un Molise dove le vecchie filiere produttive sono state cancellate, potevano far intravedere che qualcosa potesse accadere con le politiche 2018. Puntuale è accaduto, i 5 Stelle hanno saputo parlare alla pancia anche dei cittadini molisani; hanno interpretato il momento storico di perdita dell’ideologia e della rappresentatività della politica tradizionale per compiere un vero atto rivoluzionario, non bagnato nel sangue, come è normale che accada nelle rivoluzioni, ma nell’urna elettorale, mezzo eticamente e moralmente accettato, nella forma più democratica che il mondo moderno neoliberista conosce.

L’auspicio che i nuovi rappresentanti parlamentari molisani possano essere vicini alle esigenze dei cittadini, senza farsi influenzare dal momento storico che dalla sera alla mattina li ha beatificati, ma anche ricoperti di grandi responsabilità, dandogli per grazia ricevuta dal popolo la facoltà di rappresentare una piccola, ma importante regione in Parlamento.

Il nostro augurio per un buon lavoro da svolgere in un momento complesso della politica nazionale, con una legge elettorale, becera,  creata ad hoc per arginare l’ascesa del Movimento 5 Stelle. Già da domani si terranno le “Regionarie” per la scelta dei candidati consiglieri regionali, mentre la vera scommessa sarà quella del candidato presidente. Si parla di Roberto Gravina come papabile, ma qualche sorpresa può giungere dalla società civile, sempre da vedere e confermare.

Ed intanto il centro sinistra con il PD in  prima linea, agonizzante per il colpo inferto e anche disorientato per il prossimo appuntamento elettorale per le regionali del 22 aprile, dovrà decidere il da farsi, in pochi giorni.

Il centro destra molisano non versa in condizioni migliori, diviso in due tronconi, quello di F.I. vero partito bastonato dalle politiche molisane, nessuno avrebbe scommesso che Mario Pietracupa o Michele Iorio fossero i veri sconfitti di questa campagna elettorale. Mentre La Lega di Salvini , nonostante l’ascesa del M5S è soddisfatta del risultato anche molisano con un + 8,51% al senato e un + 8,95 % alla Camera, si attesta come il partito novità anche in Molise che merita una valida rappresentanza anche al prossimo appuntamento elettorale.In attesa di ricompattare le truppe per l’appuntamento di aprile, già dalle prossime ore, dopo l’analisi politica delle profonde ferite elettorali inferte, si parlerà di alleanze e del prossimo candidato alla presidenza.

Intanto, questo è il momento di giubilo per i 5 Stelle e per i cittadini che hanno espresso il desiderio di votarli, non tediamolo con analisi improponibili oggi, a poche ore dalla storica vittoria elettorale che apre – come ha affermato Di Maio- alla Terza Repubblica.