di Irnerio Musilli

LA GERIATRIA Il termine geriatria deriva dal greco e significa vecchio,anziano; essa è la branca della medicina che si occupa dei molteplici e complessi problemi fisici e psicosociali interagenti tra di loro che caratterizzano la difficile vita dell’anziano.

Negli ultimi decenni la media della vita si è notevolmente allungata, e quando si giunge in quella fase che generalmente viene indicata come la terza età, si può verificare che lievi ed iniziali segnali di malessere vengono percepiti dall’anziano.

L’approccio diagnostico può risultare difficile e nascondere delle insidie in quanto i risultati degli esami di laboratorio possono risultare lievemente alterati, e gli eventi morbosi (Parkinson, ipo o iper tiroidismo e disfunzioni cardiache) possono essere sottovalutati, anche perché, nello stesso anziano, nelle persone che gravitano intorno alla sua persona e negli stessi familiari, si può generare l’idea che questi piccoli disturbi siano più dovuti al lento decadimento fisico che alle malattie.

Invece, in questi casi attenzionare maggiormente il paziente con diagnosi precoce ed iniziali farebbero in modo che queste malattie, già degenerative per se stesse fossero rallentate nella loro evoluzione.

Le conseguenti cure farmacologiche possono diventare molteplici e con dosaggi massicci, tali da tradurre fastidiosi disturbi iatrogeni, e di solito a questo punto si associano crisi ansioso-depressive, inoltre, possono manifestarsi anche incontinenze urinarie anomalie della stazione eretta e difficoltà nella deambulazione.

L’insieme di tutto rende la vita dell’anziano complicata, difficoltosa e altamente invalidante. Una corretta e completa geriatria si avvale di figure professionali inerente le discipline di fisioterapia,logopedia, andrologia e senescenza.

Presso l’istituto europeo di riabilitazione risiede un numero considerevole di ultra ottantenni ultra novantenni e addirittura un caso di 101 anni che godono di buona salute, sia fisica che mentale.

Per loro stessa ammissione, la fortuna ha giocato un ruolo determinante nella loro vita, poi hanno avuto dalla loro parte una seconda fortuna, quella di un corredo genetico di primissimo piano e inoltre, nonostante le vicissitudini di eventi bellici di almeno un conflitto mondiale hanno vissuto in ambiente incontaminato e privo di ogni forma di inquinamento e, da ultimo, la sana alimentazione della più tradizionale civiltà rurale e contadina del nostro Molise insieme al fatto di avere evitato assolutamente il fumo hanno fatto tutto il resto.

Il primo piano di questa struttura è il reparto assimilabile ad una residenza sanitaria assistita che ospita la paziente veterana,in quanto soggiorna qui nella stessa stanza e nello stesso letto da almeno otto anni, tutti la chiamiamo affettuosamente zia Assunta ed ha da poco compiuto 98 anni.

Da poco ha superato il travagliato periodo di una doppia frattura con una vistosa tumefazione sul volto conseguenza dello stesso fortuito trauma.

A discapito del suo fisico esile e minuto, ha giganteggiato in temperamento e carattere, negli oltre 40 giorni in cui è restata allettata per consentire la riformazione del callo-osseo, non ha mostrato alcun segnale di insofferenza e ha dispensato sorrisi a chiunque, dando da subito la sensazione di una buona ripresa.

Oggi la signora deambula normalmente con gli ausili assistita dal locale servizio di fisioterapia con personale ben diretto e coordinato nella palestra della struttura.

Lei è la paziente, che più di ogni altra, esalta il lavoro di squadra del personale del reparto; i medici sono al suo capezzale a qualsiasi avvisaglia di malessere, gli infermieri, con le loro terapie, centellinano il dosaggio di pasticche, capsule, fiale, flebo e praticano ogni medicazione con la delicatezza di chi sa di trattare una reliquia sacra e, le operatrici socio sanitarie la movimentano con la consapevolezza di avere tra le mani un essere umano di cristallo.

La sua posizione al centro del corridoio le da la stessa importanza dell’equatore, in quanto divide il corridoio in due emisferi contrapposti; i suoi gesti, e le sue azioni quotidiane la rendono il metronomo che detta i tempi lavorativi al personale ed inoltre, con la stessa importanza del meridiano di Greenwich da lei sembrano partire i fusi orari dei turni lavorativi.

A testimonianza della sua lucidità mentale, con la sua forza di carattere vuole assolutamente apparire in ordine e tranquilla con se stessa. Capelli sempre ben curati, viso levigato dalla natura e dalle creme e, sempre in possesso di una curata sobria eleganza costituita da abiti ben abbinati con gli accessori giusti. Tutto l’insieme fa di lei la sovrana incontrastata del reparto e, il suo intercalare tipico di Civitanova del Sannio la rendono simpatica e familiare, da sembrare la regina della porta accanto.

Questo è quanto di positivo offre una particolare sanità della nostra regione,mentre, la stampa e le emittenti locali ci informano di stucchevoli schermaglie legali tra i principali personaggi che dovrebbero essere i protagonisti del risanamento e della rinascita della sanità molisana e, di certo, non offrono le migliori condizioni di serenità e tranquillità per poter conseguire dei risultati positivi.
D’altra parte uno degli ospedali che ha sempre funzionato nel migliore dei modi, nell’ultimo periodo ha offerto gravi e preoccupanti segnali di insicurezza restando per ben 5 ore senza energia elettrica ed infine i commissari hanno visitato il maggiore ospedale della regione dicendoci di aver trovato ottimi professionisti ed una sanità di eccellente livello.
Mi viene da pensare che dopo queste altalenanti e contrastanti notizie a; breve verrà dato in pasto alla popolazione molisana la notizia che la colpa della nostra dissestata sanità sia forse dei malati.

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