Di Pietro Tonti
Il Molise, solo per ricordarlo: cibi buoni, aria salubre, ambiente incontaminato etc. etc. Di contro: esondazioni, frane, terremoti, ponti pericolanti etc. etc. A metà tra l’eccellenza e il disastro svetta la proposta turistica di una regione che non decolla, anzi ogni giorno che manda il Padreterno su questa terra il Molise si schianta sempre più nell’abisso dell’assurdo.
La criticità principale per un qualsiasi sviluppo sono le infrastrutture viarie, un rappresentante che dal Lazio deve raggiungere passando per Venafro, la città di Termoli, circa 120 km. in una giornata di lavoro normale impiegherà quasi tre ore con limiti indecenti e rischi grotteschi.
Da Venafro sulla statale rientrante nel comune di Pozzilli limite di velocità a 50 km. orari; percorrenza media per giungere ad Isernia prima dell’autovelox 20 minuti oggi 35 minuti.
Da Isernia per la S.S. 17 direzione Campobasso tra Pesche e Pettoranello divieto di sorpasso con mezzi pesanti a 40 km./h fino alla salita di Castelpetroso, impossibile viaggiare ad una velocità maggiore.
Poi discesa di Castelpetroso, ed ecco il vigile spesso in servizio con il suo autovelox con il limite a 70km./h, si va pianissimo. Si giunge al Bivio di Santa Maria del Molise, pattuglia di Carabinieri, si rallenta e giustamente ti fermano per un controllo. Cantalupo bivio, piano, oltre 70 km./ora non si può andare, dopo il curvone, il rettilineo, finalmente un sorpasso, ma la fila delle auto e dei camion è davvero esagerata da Venafro è trascorsa un’ora e ancora non si giunge alla biforcazione che dopo Boiano conduce sulla Bifernina.
Ed ecco dopo un’ora e venti minuti, finalmente si inforca la Bifernina, sperando di poter accelerare e mantenersi almeno sui 90 km./h, ma è una chimera. L’intenzione è quella di rispettare la segnaletica, di non infrangere il codice della strada e limitarsi alle direttive di Polstrada e A.N.A.S., ma si arriva nei pressi del famoso viadotto sul liscione da Venafro in circa due ore, ma non finisce qui. Sul citato viadotto, mai collaudato, con il rischio sismico rientrato da circa 48 ore, il limite di velocità è di 50 km./h, 6 km. di ponte, la maggioranza con i piloni immersi nell’acqua del lago del Liscione fa paura per gli allarmi e il rischio, viaggiarci ad un’andatura così bassa per un’auto di grossa cilindrata è assurdo, bisogna stare attenti a non distrarsi altrimenti il limite si oltrepassa in un attimo ed ecco che magari non si evita una multa salata. Finalmente fuori dal viadotto e si tira un sospiro di sollievo, Termoli è quasi dietro l’angolo, macchè. Traffico, rallentamenti, mezzi pesanti, si giunge a Termoli dopo due ore e 37 minuti. Contenti per essere miracolati, nel frattempo non ci sono state scosse sismiche, il ponte sul Liscione ha retto al passaggio e parrebbe che si siano evitate multe.
Questa è attualmente la realtà quotidiana che un viaggiatore in auto deve affrontare nel Molise, “Venafro to coast” da impazzire, da rinunciarci, da evitare per non dare di matto.
Ed il turismo dovrebbe transitare su queste arterie viarie, lo sviluppo viaggiare su queste strade? Impossibile avviare la macchina dello sviluppo, di un qualsiasi progresso con limiti assurdi, strade ridotte a questo livello, se non si inverte questa tendenza si acuirà sempre più spopolamento e desertificazione, siamo solo all’inizio.