di Pietro Tonti
Se non si mette mano alle reti idriche nei comuni, la penuria di acqua nel Molise d’estate non si risolverà. Questa è una certezza dettata dall’emergenza dei mesi caldi nella nostra regione, anche per questa ennesima stagione.
Oltre il 60 % dell’acqua pompata da valle a monte nei serbatoi dei comuni con ingenti costi di energia elettrica per Molise Acque, viene dissipata nelle reti idriche fallate.
I sindaci, dal basso all’alto Molise sono disperati e i dirigenti di Molise Acque che hanno la responsabilità delle forniture, sono bombardati notte e giorno dai primi cittadini, i quali pretendono che si eroghi l’elemento acqua alle loro popolazioni, necessario per gli usi quotidiani.
E’ una lotta continua all’ultima goccia, mentre la risorsa idrica si perde irrimediabilmente in mille rivoli nelle rotture, direttamente nei paesi. In questo contesto le responsabilità sono delle amministrazioni locali, non in grado di intervenire economicamente per mettere mano alle condotte.
Certamente qualcosa dovrà cambiare, il Presidente Toma in una recente intervista ha affermato che il rifacimento delle reti comunali spetta alla regione, ma non ha detto come, dove e quando reperire i milioni di euro necessari per risanarle o rifarle di sana pianta.
Reti in molti casi che hanno oltre mezzo secolo, dove è mancata manutenzione ordinaria e straordinaria, con condotte oramai colabrodo.
A contribuire alle perdite e rotture anche i movimenti tellurici. La questione è di una gravità assoluta, non basterà mettere in liquidazione Molise Acque, azienda speciale regionale, gravata di oltre 50 milioni di euro di passività per risolvere la questione idrica nel Molise.
La vicina Puglia a cui forniamo acqua quotidianamente, si è mossa in tempo e da marzo 2021, in piena emergenza Covid, la regione ha programmato investimenti nei comuni per oltre due miliardi di euro per il risanamento delle reti idriche pugliesi, sfruttando fondi europei e regionali. I lavori sono già iniziati e termineranno nel 2043.
Una data che fa comprendere che qualora la regione Molise partisse oggi, ci vorrebbero molti anni per poter eliminare definitivamente il problema perdite idriche nei comuni.
Una svolta in questo senso è indispensabile. Come la Puglia, la quale si sta organizzando, per una delle reti idriche più grandi d’Europa, così il Molise con i suoi 136 comuni ha l’urgenza di programmare il futuro idrico con sostenibilità ambientale, guardando oltre alle condotte anche alla depurazione delle acque che in altrettanti casi appare minata da impianti anch’essi al limite del ciclo vitale, i quali necessitano di investimenti milionari per riammodernarli o rifarli del tutto, utilizzando necessariamente, le moderne tecnologie del settore.