di Pietro Tonti
Il Recovery Fund può rivelarsi una grande opportunità anche per risollevare le sorti del Molise. Il Presidente Toma questa mattina ci ha informato della diretta comunicazione con il Ministero dell’Ambiente, il quale ha richiesto – attraverso i suoi funzionari – un report del dissesto idrogeologico e la mappatura delle frane che insistono nella nostra regione al fine di inserirle nel contesto dei finanziamenti europei proprio del Recovery Fund.
Il presidente ha delegato ai responsabili di settore regionale tale indagine conoscitiva che sarà sottoposta al ministero. Probabilmente – ha affermato il governatore – a metà ottobre si avranno chiarimenti per quanto concerne l’apertura alle singole regioni dei progetti riguardanti il lavoro, la lotta alla disoccupazione, le infrastrutture e il welfare da far rientrare negli investimenti europei del rilancio post covid.
È chiaro che prima si fanno le cose, prima arrivano anche i soldi e meglio è. Ma dobbiamo anche noi mettere in campo tutti i progetti il prima possibile e lo stiamo facendo”. Lo dice Roberto Fico, sul Recovery Fund. Il Presidente della Camera
– aggiunge – il parlamento il 6 ottobre discuterà con la relazione della Commissione Bilancio le priorità da dare al governo come atto di indirizzo proprio per il Recovery Fund”.
i 209 miliardi messi a disposizione dalla Ue. Per l’Italia devono necessariamente riguardare l’occupazione. La sorpresa è che tra le sei aree di intervento ce n’è una dedicata alla salute, che in una prima versione non era prevista anche se il tema compariva in maniera indiretta. Non è una questione tecnica ma politica. La salute è diventata una voce a sé su pressione del Movimento 5 Stelle, che in quella mancanza leggeva un assist all’utilizzo del Mes, altro fondo da destinare solo alla sanità. Scendendo nei particolari quindi
Le proposte sul tavolo del Governo per 68 mld sui 209 disponibili riguardano essenzialmente la sanità dove si prevede l’istituzione di nuovi presidi per degenze temporanee, investimenti in salute mentale e anche la possibilità di garantire ad ogni laureato in medicina una borsa di specializzazione. E poi misure e risorse per il contrasto della povertà e per rafforzare la medicina scolastica, contrasto alla mobilità sanitaria, riforma dell’emergenza-urgenza e potenziamento del Fascicolo sanitario elettronico. Queste in sintesi le prime proposte della Salute che a quanto si apprende sono ancora oggetto di confronto in seno ai tavoli tecnici del Ministero, ma chiari già da qualche settimana come atti di indirizzo.
Dovrà poi trovare collocazione una parte dei 660 progetti inviati dai singoli ministeri, che però saranno inviati a Bruxelles solo a gennaio. Tra gli obiettivi: «Raddoppiare il tasso di crescita dell’economia», che negli ultimi dieci anni è stato dello 0,8%, la metà della media Ue. E «aumentare il tasso di occupazione di 10 punti «per arrivare all’attuale media Ue», passando dal 63% al 73,2%. Il documento indica poi sei riforme da completare entro il 2021. C’è quella della pubblica amministrazione, che comprende un «efficace utilizzo dello smart working». Quella del Fisco, con una «riduzione strutturale» delle tasse sul lavoro «tramite riforma Irpef in chiava progressiva». E quella del lavoro che comprende anche il «salario minimo». Anche nel Molise giungeranno fondi finalizzati all’occupazione e al rilancio che da gennaio si sommeranno all’opportunità del ritorno in “Obiettivo Uno” da cui eravamo usciti nell’era filiere alla fine degli anni 90, con l’Ittierre capofila di una presunta ricchezza. Siamo quindi sprofondati nella povertà, ma questo status potrebbe dare vita ad impulso economico generale se sfruttato nelle giuste misure. Un cauto ottimismo potrebbe pervadere chi ancora crede nel rilancio di questa regione.