di Pietro Tonti

La risorsa idrica del Molise ha bisogno di essere gestita in maniera diversa da come è avvenuto negli ultimi 40 anni, questo è certo. Lo ribadisce con forza il Presidente della regione Molise Donato Toma.

Molise Acque, l’azienda speciale a cui è affidata la gestione ed erogazione dell’acqua ai comuni molisani versa in una situazione debitoria fallimentare, trascinandosi tra milioni di euro di  crediti inesigibili dai comuni inadempienti nel pagamento delle forniture e, fatture milionarie da dovere saldare al Gruppo Hera per le forniture elettriche per il pompaggio da valle verso i serbatoi dei comuni serviti.

La misura è colma con oltre 50 milioni di euro di passività, impossibile da far rientrare per permettere un pareggio di bilancio. Non sono servite vie transattive extragiudiziali per ridurre il debito, si procede inesorabilmente verso la totale debacle.

La gestione negativa di Molise Acque,  non è da addossare solo a chi si è alternato nel corso degli anni alla guida dell’azienda speciale regionale, ma soprattutto alla politica. Negli anni non vi è stata la volontà di mettere in mora i comuni inadempienti nei pagamenti delle fatture delle forniture idriche; la giustifica delle perdite nelle condotte idriche della maggioranza dei comuni forniti, non avrebbe dovuto escludere la necessità di incassare, da parte dell’azienda speciale per onorare gli impegni con le aziende eroganti l’energia elettrica.

A motivare nel tempo, con l’alternarsi delle guide regionali al vertice, tale inadempienza, probabilmente, solo motivi elettorali. Richiedere il dovuto ai numerosi sindaci, avrebbe indotto questi ultimi a non riversare consensi sul politico di turno nelle campagne elettorali future. Ecco che man mano il debito è salito, mentre le condotte nei paesi divenivano sempre più fatiscenti, tanto da giungere ad oggi, in cui Molise Acque fornisce risorsa idrica oltre il 70% in più rispetto al fabbisogno della popolazione residente in regione.

Una voragine di proporzioni colossali. Vale a dire, la fornitura idrica totale nei comuni forniti risulta essere per una regione di oltre un milione di abitanti, quanto a malapena nel Molise risiedono meno di 300 mila persone.

Abbiamo avvicinato il Presidente Toma, per comprendere se dopo tanti anni di leggere amministrazioni regionali sul problema idrico, vuole invertire la rotta e trovare una soluzione adeguata per il futuro.

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Presidente, la situazione Molise Acque è divenuta insostenibile, pensa di affrontare una volta per tutte questa problematica?

<<Noi stiamo esaminando la situazione che è davvero molto complessa. Fino a tre anni fa, nessuno aveva osato interessarsene, ma è giunta l’ora di prendere provvedimenti, mettere mano a questa gestione. Dobbiamo far sapere ai cittadini che le condutture di adduzione ai comuni dell’acqua sono di proprietà della regione Molise e sono date in concessione alla Molise Acque.

La Molise Acque che è un grossista del bene acqua, capta la risorsa idrica che serve i nostri comuni, ma anche quella che serve la Campania e alcuni comuni della Puglia e la porta fino al serbatoio dei comuni. Sono quindi i comuni che la debbono distribuire.

Noi rileviamo criticità serie sulle reti comunali che dovrebbero essere tutte completamente ristrutturate, in quanto l’acqua si perde. I comuni non hanno i fondi per ristrutturare le reti di distribuzione, toccherà alla regione trovare tali fondi.

Nella gestione idrica è intervenuto il Governo, intimando per legge la costituzione dell’EGAM (Ente di Governo dell’Ambito Molise) per la gestione della risorsa idrica e soprattutto per stabilire le tariffe dell’acqua. L’EGAM deve essere costituita e governata dai comuni che nel Molise ancora non trovano l’accordo per una governance. Sono convinto che nei prossimi giorni dovranno trovare un accordo necessariamente.

Ho davanti a me una relazione che è stata redatta dalla SOCESID Spa, una società che ci sta dando una mano sulla riformulazione di tutta la nostra governance dell’acqua. Questa società ci pone un dilemma: “affidiamo a Molise Acque la gestione sotto l’egida dell’EGAM la distribuzione idrica, oppure affidiamo la gestione ad una società pubblica privata o, attraverso  un appalto decidiamo di concedere la gestione ad una società privata?” Nodo che dobbiamo sciogliere nelle prossime settimane. Personalmente sono orientato verso una gestione pubblica dell’acqua in Molise>>.

Il Presidente, non dà cenni, se si andrà verso la messa in liquidazione della Molise Acque, con un concordato preventivo, dove la vendita dei beni in possesso dell’azienda serviranno per azzerare i debiti con i fornitori. Certamente una soluzione per uscire dal baratro potrebbe essere questa.