“Numerose famiglie di lavoratori attendono il pagamento della mobilità, attraverso una richiesta avanzata alla Regione Molise che finora ha nicchiato sull’argomento. Persone perbene che vivono una grave situazione economica, costrette ad ammettere, senza problemi che in molti si sono rivolte a associazioni umanitarie, parrocchie e centri della Caritas, per un aiuto concreto. Lavoratori che si sono rivolti anche alla politica regionale, attraverso una mozione, per vedersi riconoscere il diritto economico maturato, ma anche e soprattutto il rispeto della loro dignità di uomini e donne, oltre che di padri e madri di famiglia.
Hanno sollecitato un intervento che li aiuti ad alleviare le sofferenze e a superare, almeno in parte, i disagi dovuti all’assenza di lavoro e di qualsiasi forma di sostegno al reddito. A dicembre del 2016 lo Stato ha messo a disposizione della Regione Molise risorse per completare i pagamenti della mobilità in deroga per il 2015 e 2016, a coloro che avessero fatto domanda e avessero maturato il diritto. La Regione ha adottato altre regole scegliendo di destinare parte di queste risorse al saldo della mobilità per una nuova platea di lavoratori che non comprendeva. Però, i 1744 aventi diritto.
Di tali risorse, resterebbero comunque disponibili, somme utili a soddisfare, anche se parzialmente, le legittime richieste di queste persone rimaste escluse, le quali, hanno percepito la mobilità in deroga dall’INPS per i primi 5 mesi del 2015 e, perciò, sono in possesso del requisito della continuità e di tutte le altre prerogative di legge per percepire i rimanenti 7 mesi e quelli del 2016. QLa domanda è: perché la Regione Molise Continua a sostenere che mancano questi requisiti? Se queste persone, non li avessero avuti, l’INPS non poteva erogare, da gennaio a maggio del 2015 quanto loro dovuto. Perciò è naturale dubitare che altre ragioni concorrono ad impedire il saldo
dei rimanenti mesi maturati: la mancata autorizzazione da parte della Regione Molise. Infatti questi lavoratori non chiedono la luna, ma un impegno e la volontà a sostenere le loro ragioni, senza danneggiarli ulteriormente. E, visto che parte dei fondi sono disponibili e ricorrono tutti i requisiti di legge, la Regione deve intervenire e autorizzare l’INPS a pagare le mensilità spettanti per il 2015 e una parte del 2016. Così, come può e deve, richiedere al Governo di mettere a disposizione ulteriori risorse aggiuntive al fine di sanare una situazione particolarmente difficile.”