“Quando una persona tenta di appropriarsi di obiettivi o risultati che non ha raggiunto, siamo senz’altro di fronte a un comportamento profondamente scorretto.
Se a farlo poi è addirittura un Presidente di Regione, allora la cosa diventa imbarazzante per lui e irrispettosa nei confronti dei cittadini.
È ciò che è accaduto ieri pomeriggio, a Isernia, quando il Presidente Donato Toma ha rivendicato fantomatici meriti sul riconoscimento della mobilità in deroga a tutti i lavoratori dell’ex stabilimento Ittierre”.
Ad affermarlo Rosa Alba Testamento, Portavoce molisana del MoVimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati.
“Ritengo pertanto – continua la Portavoce pentastellata – che di fronte al tentativo di appropriarsi dei risultati del lavoro altrui si debba rispondere con la verità dei fatti.
Sul riconoscimento della mobilità in deroga ai lavoratori ex Ittierre, e quindi sulla necessità di produrre una norma che garantisse per tutti il requisito della continuità tra il precedente trattamento di mobilità e quello previsto nell’ultima legge di bilancio, il Ministero del Lavoro si era impegnato da tempo a risolvere la questione, accogliendo due ordini del giorno a mia prima firma, il primo in sede di conversione in legge del decreto legge sul reddito di cittadinanza, il secondo durante l’esame in Parlamento del decreto crescita.
Contestualmente è iniziata col Vice Presidente del Consiglio Luigi Di Maio e il suo staff al Ministero del Lavoro una proficua collaborazione finalizzata a elaborare una proposta normativa che, inserita nel primo provvedimento utile, avrebbe finalmente consentito a tutte le maestranze dell’ex Ittierre di accedere alla mobilità in deroga.
Il 28 maggio, quindi, ho inviato la proposta, con la relativa copertura finanziaria di un milione di euro, al Ministero che l’ha ripresa integralmente e inserita nell’articolo 9 del decreto legge sui riders e le aree di crisi complessa approvato quattro giorni fa in Consiglio dei Ministri”.
Era importante – carte alla mano – chiarire le modalità e i passaggi attraverso i quali si era giunti a questo importante risultato, sulla cui effettiva realizzazione adesso grava l’improvvisa crisi di Governo voluta da Salvini e dalla Lega, i quali hanno anteposto al bene degli italiani e del Paese gli interessi personali, elettorali e di partito” – conclude Testamento