di Pietro Tonti

Tratturi – Nel Molise negli ultimi 35 anni milioni di lire e di euro spesi per il farlocco lancio turistico dei tracciati della transumanza e ancora altri 129 milioni di euro destinati a questo ipotetico e improbabile business dal Cis. 

Il termine “tratturo” deriva dalla deformazione fonetica del termine latino “tractoria”, vocabolo che nei Codici degli Imperatori Romani Teodosio e Giustiniano designava il privilegio dell’uso gratuito del suolo di proprietà dello Stato, conferito ai pastori per agevolarli nella pratica della transumanza. I tratturi erano delimitati da cippi con la sigla R.T. (Regio Tratturo) che ribadivano non solo i confini, ma anche la presenza dello Stato sul territorio. Oltre all’etimologia interessante del termine, vogliamo portare all’attenzione per una riflessione attenta e puntuale sulle tante critiche giunte da più parti per la decisione del Cis di stanziare 129 milioni di euro ancora per la valorizzazione turistica dei nostri tratturi.

Bisogna comprendere che negli ultimi 35 anni una pioggia di milioni è stata spesa sui tratturi molisani per la loro valorizzazione ai fini di un improbabile ritorno turistico che fino ad oggi non c’è stato e non si comprende come questa inversione di tendenza dovrebbe esserci, con altri 129 milioni di euro destinati dal Cis ancora in questa direzione. 129 lacrime di sangue degli italiani per promuovere quale turismo?

Capostipite dei progetti di valorizzazione dei tratturi fu l’iniziativa varata nel 1982 dal Ministero per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno, nota come ITC – Itinerari turistico culturali del Mezzogiorno d’Italia, un “progetto speciale” volto a suggerire nuove vie di turismo nelle regioni meridionali. Nella delibera del Cipe viene finanziato l’itinerario della transumanza e delle civiltà sannitiche.

Nel 1986, grazie a un finanziamento ex articolo 15 della Legge 41/1986, il Consorzio nazionale per lo studio e la valorizzazione dei beni culturali dell’ambiente avvia il progetto “Civiltà della transumanza e tratturi: recupero funzionale”altri soldi pubblici dedicati ai tratturi.

Nella seconda metà degli anni Novanta parte il progetto dedicato a Le vie della transumanza. Il Molise gode del finanziamento del Fondo europeo di sviluppo regionale (Programma Operativo Multiregionale 1995/1999 – Sviluppo e valorizzazione del turismo sostenibile nelle regioni dell’obiettivo 1 – Misura 3 – Itinerari culturali interregionali).

Nel 2001, grazie al finanziamento del Cipe, prende avvio il progetto pilota Le vie materiali e immateriali della transumanza nel quadro più generale del Progetto “A.P.E. – Appennino Parco d’Europa. Capofila è la Regione Abruzzo, con il coinvolgimento delle Regioni Molise e Puglia. Altra pioggia di milioni per i tratturi.

Nel 2004-05 parte il Progetto europeo Tratturi e civiltà della transumanza: una rete culturale e ambientale europea coinvolte le Università di mezza Europa. È promosso dalla Direzione per la protezione della natura del Ministero dell’ambiente e della tutela del Territorio ed è co-finanziato dal Programma “Cultura 2000” della Commissione europea.

Negli ultimi anni sono stati avviati i lavori preparatori per candidare i Tratturi e la civiltà della transumanza al riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. Secondo la Convenzione Unesco del 1972.

Fino ad oggi con centinaia di milioni di euro di finanziamenti spesi per i tratturi molisani, qual è stata la risultanza? Oltre alla famiglia Colantuono e agli appassionati locali del trekking a cavallo, una filiera turistica non esiste, come è difficile percorrere i tratturi in quanto non vi è stata mai manutenzione dei tracciati e spesso per chi decide di percorrerli si ferma davanti a muri di rovi e boschi impenetrabili, stile foresta amazzonica.

Con probabilità matematica, dopo la spesa milionaria, i tratti affidati ai comuni sempre in dissesto di bilancio, non in grado di effettuare l’ordinaria amministrazione sulle strade comunali e interpoderali, si troveranno 30/40 km. di piste ciclabili e pedonabili nei tratturi da manutenere, con i rovi che già dalla prima stagione cresceranno e sarà impossibile percorrerli.

Poi il turismo senza filiera sappiamo che non può essere sviluppato e quello sui tratturi è un target di nicchia. Valutando il rapporto degli investimenti effettuati fino ad oggi e i 129 milioni di finanziamenti ancora in questa direzione, per giungere in pareggio ci vorrebbero secoli. Questo è il Molise lungimirante di cui abbiamo bisogno?

 

Un film già visto, che lascia allo spettatore poca fantasia sul finale drammatico a cui siamo abituati. Turismo chimera senza filiera e denaro pubblico ancora dato alle ortiche.