Si meritano citazioni ed attestati post mortem per quanto realizzato in vita a favore della collettività ? Bene ! Ed infatti la società s’impegna a perpetuare e trasmettere ai posteri i personaggi meritevoli di attestati e riconoscimenti attraverso lapidi, targhe ed iscrizioni esponendole poi in strutture pubbliche perché si sappia quanto di meritevole e positivo il soggetto ha compiuto in vita a favore della collettività.
Adempienti sociali il cui scopo è di far crescere le nuove generazioni nella consapevolezza della bontà del bene sociale e quindi della positività di determinati personaggi, il tutto finalizzato al progresso ed allo sviluppo comune. “Così dovrebbe funzionare -puntualizza Michele Mascio, già assessore del Comune di Venafro in precedenti legislature- solo che poi la realtà molte volte dice tutt’altro. A Venafro, ad esempio, accade che lapidi, iscrizioni e targhe, poste in ambienti pubblici a ricordo delle benemerenze sociali e professionali di determinati personaggi locali, risultino di fatto abbandonate, dimenticate e senza nessuno che le legga, in quanto lasciate in strutture pubbliche in disuso e da anni non più frequentate. Se targhe e lapidi erano state concepite e realizzate perché si leggessero e si sapesse, perché poi abbandonarle in ambienti in disuso e non frequentati da anni ? Mi pare esserci un controsenso in quanto accade !”. Vuole scendere nei dettagli delle sue osservazioni ? “Negli anni trascorsi due benemeriti di Venafro la prof.ssa Maria Melone ed il cav. Giovanni Atella, la prima docente di lettere nelle medie statali ed il secondo imprenditore e commerciante, vennero insigniti di lapidi ed iscrizioni a ricordo e testimonianza di quanto entrambi fecero a favore della collettività.
Alla docente fu dedicata una targa nella Scuola Media Statale Pilla di Via Maiella e in ricordo del commerciante si scoprì una lapide commemorativa affissa all’inizio della scala monumentale dell’ex e storico ospedale SS. Rosario. Ebbene entrambe le strutture sono da anni abbandonate e nessuno più vi accede. Ne consegue che sia la targa della prof. Melone e che la lapide del cav. Atella non vengano più lette e considerate. In tal modo risultano vanificati gli scopi che le avevano originate”. Cosa propone in alternativa ? “Che lapide e targa siano rimosse dai locali chiusi ed abbandonati dove continuano inutilmente a trovarsi, ed esposte in locali frequentati in modo che tutti possano leggere, apprendere e riflettere.
Si potrebbe trasferire la targa della prof. Melone, ottima docente, nell’Istituto Pilla di Via Colonia Giulia, ossia la nuova scuola media statale, e la lapide del cav. Atella, munifico benefattore, nel nuovo SS. Rosario. In tal modo le generazioni attuali avrebbero piena conoscenza di quanto entrambi i personaggi si prodigarono nel corso della loro vita a favore della collettività. Ritengo siffatti adempimenti non solo doverosi verso la memoria dei due personaggi, ma anche utili sotto l’aspetto sociale”
Tonino Atella