Assicurare la continuità della mobilità in deroga per il 2019 ai 277 lavoratori ex ITR e al contempo rivedere il Piano regionale delle Politiche attive del Lavoro per sviluppare posti di lavoro.
Segue una duplice strada la soluzione individuata dalla Seconda Commissione Consiliare presieduta da Michele Iorio che dal 26 marzo scorso ha condotto una indagine conoscitiva, su delega del Consiglio regionale, per individuare una via di uscita alla problematica degli ex lavoratori ITR.
La questione nasce dal fatto che i soggetti in questione, 277 ex lavoratori, non possono più usufruire dei finanziamenti stanziati dal governo centrale per il pagamento dell’indennità concessa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in quanto tali ex lavoratori risultano sprovvisti dell’indispensabile requisito della continuità nell’ambito dell’erogazione dell’ammortizzatore sociale.
Secondo quanto si evince dai risultati dell’indagine conoscitiva portata avanti dalla Commissione Consiliare, la Regione Molise avrebbe dovuto reclamare, anche in sede politica e dietro opportuna certificazione, ulteriori erogazioni aggiuntive per assicurare ai lavoratori ITR sia la continuità della mobilità in deroga sia il piano di recupero occupazionale. Reclamo che, peraltro, è stato portato avanti da altre realtà regionali, come la Sardegna a giugno 2018 e il Lazio a febbraio 2018, con problematiche affini affrontate con successo a livello centrale e nei tempi opportuni.
La Seconda Commissione dunque, partendo dalla proposta del presidente Iorio a cui si è aggiunto il contributo dei consiglieri Scarabeo, Aida Romagnuolo, Facciolla e Nola, ha approvato all’unanimità un documento da portare all’attenzione del Consiglio regionale del Molise nella prima seduta utile. In tale documento si indica di affrontare il problema seguendo una duplice strada: risolvere la questione della mancata continuità degli ammortizzatori per gli anni 2017 e 2018 assicurando, al contempo, un nuovo piano delle politiche attive del lavoro che permetta di svuotare il bacino degli unici lavoratori in area di crisi complessa ancora destinatari di mobilità in deroga, cioè gli ex lavoratori della ITR.
In altre parole, partendo dai 7 milioni di euro destinati al Molise in sede di riparto delle risorse stanziate dal bilancio nazionale per gli ammortizzatori sociali, la Regione può chiedere al Ministero di utilizzare gran parte parte di quei sette milioni per coprire la quota necessaria a ricomporre la soluzione di continuità. Al contempo la Regione Molise si obbliga a predisporre un Piano regionale di Politiche attive per il 2019 dedicato proprio ai lavoratori ex ITR. Se la richiesta di utilizzazione dei fondi destinati dalla manovra di bilancio nazionale non dovesse essere accolta dal Ministero, la Regione Molise dovrà intervenire con fondi propri da rinvenire nelle risorse non spese del POR-FSE.
Per quanto riguarda la strada delle politiche attive del lavoro, per garantire percorsi di ricollocazione lavorativa degli ex ITR nel più breve tempo possibile, la Regione Molise dovrà inserire nel Piano delle politiche attive misure quali auto impresa o bonus occupazionale nonché includendo agevolazioni per lavoratori autonomi nel comparto tessile tramite un fondo ad hoc presso la Finmolise in favore di nuove attività anche nelle forme del cooperativismo.
Ora la parola passa al Consiglio regionale e non è escluso che l’argomento possa essere affrontato già nella seduta del prossimo 4 giugno.