Continua la nostra intervista al Mago Letterius.
Oggi ci occupiamo delle basi di quella che è la struttura della magia moderna, tra credenze popolari, fascino e il futuro tecnologico che tenderebbe ad escludere ogni forma di credenza: sarà vero?
Quando si parla di magia, questo argomento viene associato a folclore, credulità e mistero.
Mago Letterius – Quello della magia, è sempre stato un argomento spinoso che la Chiesa bandisce da secoli, ma rappresenta anche un metodo nelle mani di alcune persone carismatiche, le quali riescono ad offrire le loro parole, gestualità e riti per trovare delle risposte nel lungo elenco delle problematiche esistenziali che attanagliano le persone. Pratiche a fin di bene che riescono a stimolare l’inconscio e a dare delle risposte esaurienti a chi ha bisogno di sostegno, quando non riescono a trovare soluzioni percorribili.
Quali le linee guida della magia moderna a chi si ispira, oltre al carisma innato che l’ha portata al successo?
Mago Letterius – Dalle pratiche rituali, dal carisma e da quelle regole scritte e non scritte nei riti ancestrali della magia, oggi la scienza ci aiuta e ci offre la possibilità di studiare, di approcciarci alla filosofia e alla scienza del linguaggio. La PNL cioè la Programmazione Neuro Linguistica, come si intuisce anche dal nome, pone l’accento nella connessione esistente tra linguaggio e atteggiamenti/comportamenti, in pratica, su come l’uso del linguaggio influisce sulla mente e viceversa creando, in questo modo, la nostra realtà. Bandler padre della PNL afferma che la PNL è il processo attraverso cui scoprire come pensiamo, come comunichiamo e come agiamo, così da poter cominciare a farlo in modo più fluido e fruttuoso. In questo contesto la magia moderna, il mago non può prescindere dallo studio dei modelli, talvolta complessi da apprendere e utilizzare a fin di bene per le persone che hanno la necessità di sviscerare i loro problemi e trovare risposte.
Il mago moderno quindi pur utilizzando le antiche metodologie è anche un po’ psicologo?
Mago Letterius – L’approccio umano, la comunicazione, la gestualità, il soma, incidono sul dialogo in maniera determinante. Ci sono tanti aspetti che bisognerebbe trattare in maniera approfondita per definire come tutti noi siamo degli inconsapevoli psicologi. Mi esprimo con un esempio. Quando ci poniamo nella condizione di ascoltare l’altro e trarre non solo dalla parola, ma dal suo stato d’animo, dalla gestualità delle mani, dall’espressione del viso, le sue paure, le sue angosce. Quando percepiamo che quella persona ha bisogno di conforto per rendere più accettabile, magari con l’ascolto, con consigli validi e pratiche che nel tempo hanno dato risconti positivi la sua esistenza. Ci troviamo di fronte una persona la cui resilienza è scesa a numeri relativi, quella donna, quell’uomo ha bisogno di sostegno, morale e psicologico; deve quindi tornare a credere in se stesso. Quando un mago moderno viene interpellato da un individuo con queste caratteristiche, deve porsi a disposizione, trovando le giuste soluzioni per offrire nuovi spunti per innescare quei meccanismi che possano riempire il contenitore mentale di quella necessaria resilienza, al fine di consentire all’individuo di ritornare a credere nelle proprie potenzialità. Se questa pratica naturale di un mago può essere associata alle pratiche utilizzate in psicologia questo non sono tenuto a saperlo, ognuno si forma in base ai propri studi e alle proprie esperienze.
Sempre molto diplomatico nelle sue risposte, ma un’ultima domanda, parliamo del futuro. Vi è ancora spazio nel terzo millennio per il suo mestiere, con l’avvento della tecnologia e dell’intelligenza artificiale?
Vede, qualora l’uomo debba essere totalmente soppiantato dalla macchina, anche nei ragionamenti più complessi, il nostro lavoro verrebbe meno senza alcun dubbio. Di contro avremo l’essere umano dominato al 100% dalla macchina che prenderebbe il sopravvento anche sui sentimenti, sulle negatività, sulle paure e angosce che ognuno di noi possiede. Per cui non saremmo più esseri umani, ma robot. Il problema quindi non si pone, in quanto l’uomo sarà sempre dietro le proprie invenzioni a controllarle e sfruttarle per il bene collettivo, almeno questo ci auguriamo. Ogni periodo storico che l’essere umano ha vissuto su questo pianeta, è stato contraddistinto da guerre, carestie, invenzioni, progresso e adattamento anche alle peggiori circostanze. In ogni epoca e in maniera diversa sono emerse quelle paure e angosce a cui mi riferivo e di cui attraverso l’innata resilienza l’uomo è sopravvissuto; con uno straordinario spirito di conservazione, di cui siamo dotati naturalmente. La lotta tra il bene e il male è atemporale e la missione di un buon mago, sarà sempre proiettata verso la ricerca del bene in ogni sua forma anche nel futuro.