Aggiudicati i beni mobili dello Zuccherificio. Ieri, nel corso di un’udienza, il Giudice Rinaldo D’Alonzo, alla presenza dei curatori fallimentari dell’azienda, ha aperto le tre offerte pervenute. Gli ex lavoratori sono ancora in presidio davanti ai cancelli, intanto sempre nella mattinata di ieri, è stata cancellata la scritta “Zuccherificio del Molise” sulla facciata frontale dello stabilimento.
“E’ la fine di un’era – hanno dichiarato gli ex dipendenti -. E’ la cancellazione di un’azienda che ha segnato il decollo del Nucleo industriale Valle Biferno. La Fiat è arrivata dopo lo Zuccherificio. L’amarezza è tanta”. Gli operai, ora in mobilità, chiedono più che mai la ricollocazione lavorativa.
Lo Zuccherificio del Molise nasce nel 1968, sotto forma di Società per Azioni, per volontà dell’allora Ministro dell’Agricoltura On.le Giacomo Sedati e grazie all’iniziativa dell’Ente di Riforma fondiaria di Puglia, Lucania e Molise. La finalità era quella di consentire la coltivazione della barbabietola anche nel Molise, nell’alta Puglia e nel Basso Abruzzo, zone lontane dagli zuccherifici esistenti all’epoca.
Nel corso degli anni si è avuto un progressivo aumentato della quota di zucchero prodotto fino ad arrivare alle attuali 84.000 tonnellate circa, così come stabilito dall’OCM Zucchero dell’Anno 2006. Tuttavia, negli ultimi anni e soprattutto in relazione alla campagna 2009 non si è raggiunta la produzione delle tonnellate stabilite, per cui il management ha dovuto ricorrere all’affitto di una parte delle quote da partner esteri.
Grazie al connubio tra partecipazione pubblica e privata alle vicende gestionali, l’azienda ha conosciuto, nel periodo che va dalla nascita fino ai primi anni ’80, una fase di forte espansione sia da un punto di vista agricolo che industriale. Negli anni successivi, invece, la crescita per step e quindi la mancanza di una pianificazione di medio/lungo termine coerente con le esigenze di riorganizzazione strategico/produttiva dell’azienda, unitamente alla progressiva riduzione del prezzo dello zucchero, ha condotto all’attuale drammatica fine.
Nella fine dello Zuccherificio la politica ha messo del suo, a causa di scelte politiche disastrose del passato e del presente, che hanno condotto all’epilogo che tutti sappiamo. I lavoratori hanno creduto alle promesse da marinaio di governatori e ministri che si sono avvicendati in questi anni e oggi si ritrovano con un pugno di mosche in mano.