di Pietro Tonti

 Non è solo la guerra in Ucraina che  desta forti preoccupazioni,  siamo sotto attacco di un’Europa che oggi è la principale nemica della nostra bella Italia, che vorrebbe cancellare le nostre tradizioni, i nostri usi e costumi, il made in Italy in generale e con esso, la nostra carne, il nostro olio, il nostro eccellente vino.

I vari blitz che in questo periodo si sono avuti da un’Europa matrigna nei confronti della nostra nazione sono eloquenti. La domanda che segue è fondamentale: “ ha senso restare ancora nell’Europa attuale?” La risposta è certamente negativa. Non ha alcun senso continuare ad assistere alle limitazioni imposte da una unione che di fatto mina le nostre tradizioni, la nostra economia, aumenta le disuguaglianze tra nazioni che ne fanno parte e ci sottrae sovranità sotto l’egida di una comunità a cui bisogna continuamente stare allerta per limitare danni e portare qualche risultato a casa.

Il piano post pandemico di rilancio e resilienza, sbandierato ai quattro venti in ogni dove in Italia, parrebbe la panacea risolutiva di tutti i mali, ma sono miliardi di euro in prestito e buona parte bisogna restituirli, l’Europa non regala nulla, anzi, abbiamo visto nel corso degli anni come la politica lacrime e sangue, il patto di stabilità, abbia indebolito la salute pubblica con la chiusura di decine di ospedali, come il debito pubblico sia giunto a cifre inimmaginabili, e l’attesa di riforme dettate dall’Europa, non rappresentano  altro che privazioni e solo privazioni per i cittadini italiani e le imprese.

Oggi che viviamo uno strano periodo storico, il ritorno ai venti di guerra. La posizione dell’Europa dovrebbe farci riflettere e indurci a riconsiderare il ruolo dell’Italia , prendere le distanze da politiche lesioniste e indurre i nostri massimi vertici a sposare la neutralità Svizzera, non la causa delle decisioni di belligeranza attraverso sanzioni a Putin o a chicchessia.

L’Italia va preservata come entità storica unica a livello planetario, quale detentrice del 75% dei monumenti del pianeta, della biodiversità più incisiva del mondo. Per quale motivo continuare a sposare la causa della Nato dei guerrafondai per eccellenza che si celano dietro i presidenti degli Stati Uniti da generazioni.

I tentativi destabilizzanti di entità sovranazionali che minacciano la nostra democrazia, enunciati dal Presidente della Repubblica Mattarella nel suo discorso di insediamento al Quirinale. non possono essere sottaciuti.

Questo è il momento per tirarci fuori dall’Europa, dal Patto Atlantico, non di essere schiacciati dai venti di guerra. Bene la solidarietà all’Ucraina e ai suoi profughi, ma basta con questa Europa matrigna che ci relega e minaccia. Basta giacere e soggiacere alla volontà di nazioni con economie totalmente diverse dalla nostra, sempre egemoni come Germania e Francia, riconquistare la nostra sovranità anche monetaria è l’unico modo per guardare al futuro con ottimismo per la nostra nazione e i cittadini italiani.