Sicuramente ricorderete il clamore mediatico dell’arresto del Consigliere Massimiliano Scarabeo nel 2014. L’esilio forzato fuori regione per disposizione giudiziaria, lontano dal lavoro e dalla famiglia per sei lunghi mesi, aziende del gruppo minate dalla giustizia, da conti bloccati; indagini che sembravano senza fine e poi il lento ritorno alla normalità se pur con la spada di Damocle di un giudizio che sarebbe stato lungo e penoso.

Una giustizia che si è rivelata fallace sulle prove, sui fatti attribuiti al Consigliere regionale, che come si è evinto nell’aula del tribunale, era completamente estraneo ai fatti contestatigli che lo hanno costretto alla gogna mediatica e popolare per sette lunghi anni per venire assolto con formula piena !per non aver commesso il fatto”.

Attraverso un comunicato stampa l’ex Consigliere regionale Massimiliano Scarabeo esterna il suo pensiero sulla grave vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto:

<<Sono state da poco depositate le motivazioni della sentenza emessa dal Tribunale di Campobasso, con la quale sono stato assolto con formula piena per “non aver commesso il fatto” rispetto alla ipotesi di reato ” datate 2014″.

I magistrati, nella predetta motivazione, evidenziano come non sia stata riscontrata neppure una sola prova in base alla quale io potessi essere considerato autore del reato che mi veniva ascritto.

Non una sola prova. Neppure una.

I processi si fanno nelle aule di tribunale, non nelle piazze.

E queste motivazioni ne sono la riprova.

E se le mille sentenze fatte in questi anni nelle mille piazze mi hanno ferito come uomo e spesso come amico, la sentenza emessa dal Tribunale di Campobasso mi ripaga di ogni ingiustizia subita>>.