È bufera in casa dei Cinque Stelle molisani. Tenuta accuratamente nascosta e occultata, la tempesta viene comunque fuori perchè sono tanti i Grillini che sfogano la loro amarezza fuori dal recinto e dalle regole severissime del blog ufficiale.
Il motivo del malessere e delle contestazioni, indirizzate alla coppia Federico-Manzo, sono collegate tutte alla nuova legge elettorale regionale che, guarda un po’, è stata plasmata dal direttorio Cinque Stelle in perfetta sintonia con quella fatta da Frattura.
Frattura vuole l’abolizione del voto disgiunto, perchè sa benissimo che se i molisani avessero libertà di voto, lo manderebbero diritto a casa. Ebbene, che fanno Federico e Manzo, propongono l’abolizione del voto disgiunto. In sostanza danno una mano grande quanto una casa a Frattura, il presidente più inviso di tutti i tempi. Perchè?
Se lo chiedono a centinaia tra i Grillini molisani. Per difendersi, Federico e Manzo parlano di coerenza, non si può votare il consigliere di uno schieramento e il presidente di un altro. Ma facendo così, oltre a fare un piacere a Frattura, violano la costituzione perchè nella loro proposta è scritto che, se si vota per un consigliere, il voto è attribuito automaticamente al presidente dello schieramento, anche se non si esprime la preferenza per quest’ultimo. In sostanza si attribuisce un voto senza l’espressione di una volontà.
L’esatto opposto di quello che dice la Costituzione, quando lascia assoluta libertà di voto. Ma la convergenza di Federico e Manzo sulla proposta Frattura è doppiamente sospetta, anche per altre circostanze dicono i bene informati. Come quella che vede la coppia grillina assistita, nel ricorso elettorale contro di loro, dall’avvocato Salvatore Di Pardo, legale storico e sodale di Frattura.
Insomma, la legge dei Grillini è la legge di Frattura, l’avvocato dei Grillini è l’avvocato di Frattura, troppe coincidenza che hanno fatto agitare la base, in forte contestazione verso i due portavoce regionali. Tanto che, da più parti, è stata chiesta un’assemblea regionale sull’argomento legge elettorale, ma Federico e Manzo si guardano bene dal convocarla, perchè sanno che finirebbero in minoranza e dovrebbero poi fare marcia indietro, ritirando la loro proposta.
Una proposta approvata da appena sette Grillini su un totale di diverse centinaia di iscritti al movimento in Molise. Insomma, un Golpe bianco quello di Federico e Manzo, ma anche una lesione delle regole del movimento che potrebbe costare loro cara. Certo è che la base è in rivolta contro i due ed è probabile che si arrivi anche ad un’assemblea di autoconvocati che sfiducerà i due portavoce, accusati di evitare il confronto con gli iscritti. Aiutare Frattura, ma perchè?
A questa domanda bisogna dare una risposta. E presto.
(Alberto Brandi)