È un vero e proprio atto di sfiducia quelli di Antonio Zullo nei confronti del Consigliere regionale Antonio Federico. Il portavoce M5S in Regione, dunque, nell’iter per la presentazione della legge elettorale non starebbe rispettando le “regole” del Movimento grillino. E l’ingegnere venafrano attivista praticamente in tutti i meetup molisani nonché candidato alle ultime Regionali non gliele manda a dire.
Zullo smonta dunque pezzo per pezzo la proposta del consigliere-portavoce, che l’ing. bolla come <<sua legge>> riferendosi polemicamente all’autore. Ma prima contesta il metodo utilizzato. <<La legge regionale è un interesse collettivo che non ha bandiere: è il cittadino a decidere con consapevolezza o solo coloro che sono nelle Istituzioni?! La legge proposta e depositata da Antonio Federico mi risulta non condivisa da alcuno nella scrittura ma solo da tre nell’avallo. In ogni caso, ritiene che sia sua discrezione decidere se accettare o meno i vari suggerimenti avuti. Con buona pace dell’”intelligenza collettiva” o di chi pensava che potessero esserci ancora margini per far discutere, confrontare e poi votare su ogni diversa posizione residua>>.
Insomma, <<mentre il M5S nazionale fa votare i propri iscritti su diverse possibili scelte prima di compilare una proposta di legge, qui nel Molise è stato by-passato anche questo metodo. Ora il portavoce Antonio Federico dice, se non ho capito male, che lui è aperto a ricevere suggerimenti per la legge elettorale così come per il programma regionale 2018-2023, ma sarà il solo poi a deciderne i contenuti. Per me – affonda pertanto Antonio Zullo – questa modalità non è in linea con i valori e le idee di partecipazione propri del M5S ed in cui dovremmo riconoscerci anche come cittadini riuniti in un Meetup>>.
Dunque, <<sarebbe opportuno cercare di costruire una modalità alternativa ed integrativa alla direzione voluta dal portavoce regionale se vogliamo che un portavoce non decida per noi, come è per i partiti storici>>. L’ingegnere venafrano invita gli attivisti a partecipare alla riunione fissata per il prossimo 23 settembre nella sede cittadina proprio per discutere della legge elettorale.
In quell’occasione, Zullo avanzerà nuovamente critiche e controproposte, con sue osservazioni. Alla proposta di Federico, per il momento, trova solo difetti. Queste le critiche, punto per punto: <<Federico afferma che “è il principale strumento di garanzia in mano ai cittadini”: ma i cittadini non hanno concorso a scriverla, e nemmeno gli attivi; poi dice che “garantisce ad entrambe le circoscrizioni un equo numero di rappresentanti”, ma fissa un minimo di 6 per la provincia di Isernia ed un minimo di 10 per la provincia di Campobasso, quindi Isernia potrebbe ritrovarsi ad averne anche 10?>>.
Inoltre, prosegue Zullo, <<afferma che “il premio di maggioranza consisterà in seggi assegnati su base di preferenze e non di nominati”; ma con l’eliminazione del voto disgiunto il premio di maggioranza non viene più assegnato sul gradimento del candidato a governatore; ancora: “le soglie di sbarramento pari al 10% per le liste di coalizione ed al 5% per le liste singole eviterebbero il proliferare di partiti monocellulari, quindi serve a combattere il clientelismo”; cosa non vera perché se davvero fosse stata questa l’intenzione avrebbe dovuto proporre per le coalizioni una soglia di sbarramento pari al numero delle liste coalizzate moltiplicato per il 5%>>.
Infine, Zullo attacca ancora: <<Federico sostiene che “gli aspiranti governatori dovranno candidarsi anche nelle rispettive liste provinciali e dovranno raccogliere voti personali per essere eletti”; potrebbe risultare governatore quindi anche chi non riesce ad avere nemmeno un numero di voti sufficiente per risultare semplice Consigliere?>>.