I ricordi di quanto la fonte faceva storia, socialità ed umanità
La frittata è fatta ! In questi giorni i venafrani, loro malgrado, stanno assistendo ad uno spettacolo che mai avrebbero voluto vedere : il prosciugamento totale delle “Quattro Cannelle”, storica fonte pubblica cittadina di Via Falca che ha attirato e dissetato tantissime generazioni di venafrani sin dalla sua realizzazione risalente al 1893 ! Oggi purtroppo dalle sue quattro bocche non sgorga una sola goccia d’acqua e quanti transitano in zona restano perplessi e senza parole. “Che desolazione, che spettacolo avvilente, che bruttura !”, affermava sconsolata e col morale sotto i tacchi una signora rimasta paralizzata, bloccata dinanzi alle “Quattro Cannelle” del tutto prosciugate. “D’accordo, ci saranno motivi naturali a monte -aggiungeva la donna- ma resta lo sconforto di non vedere alcun rimedio in atto e soprattutto la sporcizia e l’abbandono che caratterizzano tale fontana, amatissima e quotidianamente utilizzata dai nostri avi, ma oggi totalmente abbandonata e dimenticata ! Non è così che si rispetta la memoria storica di una intera collettività”. Dopodiché, quasi a rimediare a quanto gli altri oggi non fanno lasciando le “Quattro Cannelle” a secco e sporche, l’interlocutrice ricorda il ricco passato della tessa fonte. “Ogni giorno -spiega la signora- era meta di tantissime persone di ogni età e d’ambo i sessi. Fanciulli e giovani che volentieri vi si dissetavano in continuazione, casalinghe che se ne servivano per i rifornimenti d’acqua per le loro abitazioni lavandovi anche utensili, vettovaglie e arredi in rame di casa, ed operai che prima di rientrare puntualmente passavano per la fontana per una fresca e corroborante bevuta d’acqua potabile. Gli anziani poi la frequentavano e la rispettavano come si trattasse di … persona di famiglia. Tutti i venafrani cioè se ne servivano e vederla oggi così malridotta e a secco, credete, fa decisamente male !”. Quindi i ricordi particolari della stessa donna : “Da giovanetta andavo alle “Quattro Cannelle” con la tina di rame a prendere acqua per la casa. Lungo il tragitto di rientro, e con la pesante tina ricolma di 10/15 litri d’acqua in testa, s’incontrava qualche coetaneo amico o corteggiatore, e volentieri ci si fermava a parlare. Se sorgeva qualche discussione, poteva accadere che l’acqua della tina finiva in testa all’amico/corteggiatore … e si doveva tornare alla fonte a prendere nuovamente acqua ! E poi la simpatica storiella legata alle Quattro Cannelle : si diceva per essere o diventare venafrani doc si doveva bere alla terza cannella. Già, ma iniziando a contare da destra o da sinistra ? Lì stava il rebus, rimasto irrisolto nel tempo ! Se si contava dal verso giusto, si diventava venafrano doc, altrimenti niente, anche perché la prova era (ed è) irripetibile ! La prova oggi per essere venafrano doc ? Purtroppo non è possibile effettuarla dato il desolante prosciugamento delle Quattro Cannelle !”.
Tonino Atella