La fede dei nostri avi ? Bellissima, intensa e particolare. Anche le storiche e datate edicole votive (i tempietti sacri) disseminate lungo strade, viottoli e vie secondarie di tanti Comuni della nostra regione ne sono prova e dimostrazione inconfutabile. Per avere e farsi un’idea di cos’era un tempo il fenomeno, basta andare a Filignano e frazioni (Cerasuolo, Valle, Selvone ect.) per trovarsi al cospetto di decine e decine di tali strutture, alcune in ottimo e perfetto stato di tenuta e conservazione con fiori ed altro ad ornarle ed arricchirle di suggestione, altre purtroppo cadenti ed abbandonate, segno evidente che colui, colei o coloro che le avevano commissionate e realizzate sono … passati a miglior vita per cui non c’è persona di quella determinata famiglia che oggi se ne prenda cura.
A prescindere comunque dalla loro perfetta o imperfetta tenuta, le storiche e carissime edicole votive dei nostri avi sono la dimostrazione inequivocabile della fede popolare e di quanto e come le generazioni pregresse fossero vicine a determinati principi e ideali religiosi. Dedicate in prevalenza alla Vergine o al Creatore, ma anche a Santi della più diffusa tradizione popolare in primis S. Antonio, sono monumenti essenziali ed assai significativi, in prevalenza in pietra grezza o lavorata. Realizzate per devozione, per sciogliere un voto o per pura fede, tali edicole accompagnavano e salutavano il viandante lungo la strada, e tutti al loro cospetto si fermavano, pregavano e si segnavano prima di riprendere il cammino. Si diceva del loro stato.
In genere ottimo, in qualche caso l’abbandono è evidente. In tal caso l’invito ai Comuni che le ospitano, Filignano tra questi, o ad eventuali altre istituzioni del territorio ad intervenire e sanare siffatti tempietti, in quanto segno bellissimo di storia, cultura e fede, elementi che messi assieme raccontano tutta la realtà sociale pregressa della nostra terra.
Tonino Atella