Claudia Mistichelli
La nuova moda degli spacciatori del lavoro, è la cooperativa, niente più contratti diretti o a tempo indeterminato.
Una volta costituita la cooperativa, l’azienda privata può dormire sonni tranquilli, garantendo contratti sottopagati, orari non regolamentari e la possibilità di licenziare a piacimento, in barba ai contratti nazionali.
Eppure la Legge italiana cita: ”la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.
La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità”. Ma, in Italia, dove tutto è lecito e i controlli lasciano a desiderare, alcune ditte private, garantiscono lavoro soltanto tramite cooperative o agenzie, queste ultime, addirittura offrono lavoro saltuario, senza mai garantire un contratto serio o sicuro.
Insomma, il mondo del lavoro sta tornando indietro di decenni: ” Nella Francia del XVIII secolo il potere era riposto nella monarchia assoluta di diritto divino rappresentata da Luigi XVI.
La società era suddivisa in tre ceti o classi sociali: nobiltà, clero e terzo stato. Il terzo Stato costituiva il 98% della popolazione ed era la classe maggiormente tassata, in quanto la tradizione monarchica francese prevedeva consistenti privilegi per la nobiltà e il clero.”, praticamente in Italia stiamo rivivendo l’epoca della Rivoluzione francese. Quando cadranno le teste? (cit. R.P.)