Ancora in cronaca l’avv. Antonella De Benedictis, residente a Venafro e politicamente impegnata a Caserta, della quale si è appena scritto quale ideatrice e promotrice di “LiberaMente”, associazione che ha sottolineato le carenze di Venafro implicitamente asserendo la necessità di un rilancio della città. Questa volta però non centra l’impegno politico della giovane, bensì la sua attività professionale di avvocato.
La De Benedictis infatti è tra i difensori degli imputati al nuovo processo per far piena luce sulla morte e sulle presunte responsabilità del decesso di Stefano Cucchi, il giovane tossicodipendente romano deceduto all’Ospedale Sandro Pertini della Capitale il 22 ottobre del 2009.
Sul banco degli imputati, si ricorda, siedono tra gli altri anche diversi Carabinieri, uno dei quali è molisano ed esattamente di Sesto Campano, accusati di percosse e violenze ai danni del Cucchi all’atto del suo fermo in caserma una volta trovato in possesso degli stupefacenti ed attualmente sospesi dal servizio nell’Arma.
Complicatissima e ricca di colpi di scena sin qui la vicenda giudiziaria seguita alla morte di Cucchi, vicenda che si trascina da anni soprattutto per l’impegno senza soste della sorella di Stefano, Ilaria, determinata a far piena luce sulla tragica fine del fratello.
La giovane avv. De Benedictis, come detto, è nel pool di difensori dei vari imputati ed è stata intervistata giusto ieri dal tg 1 Rai delle h 13,30 per spiegare le ragioni che a suo dire scagionerebbero i propri assistiti.
La vicenda Cucchi continua intanto ad interessare tantissimo l’opinione pubblica nazionale sia per la tragica fine del giovane e sia per le sue modalità, sin qui ufficialmente non del tutto chiarite. Ed è esattamente a tutto questo che tende l’impegno di Ilaria Cucchi, perché si sappia finalmente cosa e chi ha provocato la morte del fratello Stefano.
Tonino Atella