In Italia l’occupazione risale ma il Molise è ultimo per garanzia occupazionale.
di Erika Angelone
Brutte notizie sul fronte del lavoro in Molise. Mentre in Italia l’occupazione è salita fino a settembre, anche grazie al programma di Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, e si prevede un trend stabile nell’ultimo trimestre dell’anno, in Molise la situazione appare molto complicata. La nostra regione è in ultima posizione in Italia e Unioncamere e Anpal prevedono per l’ultimo trimestre dell’anno una caduta del 17,7% rispetto al 2021. Le motivazioni sono variegate. Innanzitutto, c’è una carenza strutturale dei Centri per l’Impiego, i quali impartiscono forti criticità sul fronte della ricerca del lavoro, perchè senza personale qualificato, anche con la migliore gestione possibile, non si va da nessuna parte. Tutte le regioni su questo si sono attrezzate e i risultati si vedono, ma non solo. Infatti, il tessuto aziendale ed industriale tende a scomparire sempre più nella nostra regione. Le imprese non vengono coinvolte ed incentivate abbastanza per poter investire sul territorio. Pertanto, i giovani molisani sono costretti a cercare lavoro fuori regione.
Non si può certamente addossare colpe ai dipendenti, pochi e molti precari, che ogni giorno lottano tra uffici chiusi e sistemi informatici obsoleti che pagano l’assenza di programmazione. Allora la politica dovrebbe dare un forte impulso e rimboccarsi le maniche sul fronte del lavoro, iniziando a dare maggiore spinta ai Centri per l’Impiego per poter contare su uno dei servizi più utili per la collettività, arginando una serie di cause derivanti da questa fase di stallo o peggio ancora di regressione. Questo comporterebbe combattere non solo la crisi del lavoro da un punto di vista aziendale e dei lavoratori, bensì contrastare anche l’esodo dei giovani molisani che, per lavoro, studio o per costruirsi un futuro migliore, scelgono di stabilirsi in altre regioni o addirittura all’estero.