Il Presidente del Consiglio Regionale Salvatore Micone, con i poteri sostitutivi previsti dall’art. 6, comma 2 della Legge regionale 16 del 2002, ha provveduto alla nomina dei componenti del Corecom Molise.

Più voci autorevoli si sono levate, affermando contrarietà rispetto a tali nomine. Tra queste, quella del Sindacato dei Giornalisti  Giuseppe Di Pietro, che ha espresso disappunto verso“la scelta, tutta politica, di nominare al vertice del Corecom persone che nulla hanno a che vedere con il settore dell’informazione, dell’editoria e della comunicazione”; quella del    Consigliere Nazionale dell’Ordine dei giornalisti Santimone, che ha rappresentato la necessità e probabilmente l’obbligo morale di nominare all’interno del Corecom anche un appartenente alla categoria dei giornalisti o in subordine un esperto, rigorosamente molisano”;    sulle nomine  anche il  Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise Pina Petta dichiara  “avremmo preferito che all’interno di un organismo di garanzia come il Corecom ci fosse la presenza di un nostro iscritto o perlomeno di un esperto in comunicazione”.

Il Movimento Laboratorio Progressista, nel condividere le rivendicazioni espresse,esprime solidarietà al Responsabile sindacale dell’Ordine dei giornalisti Giuseppe Di Pietro, al Consigliere Nazionale dell’Ordine Santimone e al Presidente regionale dell’ordine Pina Petti.   La “politica”, quando si tratta di nomine, guarda alle proprie necessità o a  quelle delle categorie interessate?

 La “politica” non arretrerà di un passo,  restano preminenti gli interessi “politici partitici” e non quelli della collettività, il Movimento Laboratorio Progressista, a tal riguardo, pone una riflessione su una scelta in particolare, quella riguardante il nome del Presidente designato al Corecom, il Dott. Fabio Talucci, in riferimento alla  Legge regionale del 26 agosto 2002 n. 18, riguardante l’istituzione, organizzazione e il funzionamento del Corecom, l’art. 3,prevede:

“Il Comitato regionale per le comunicazioni è composto di cinque membri, tutti scelti tra persone che diano garanzia di assoluta indipendenza sia dal sistema politico-istituzionale che dal sistema degli interessi di settore delle comunicazioni e che possiedano competenza ed esperienza nel medesimo settore nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici.”

Dunque, bisogna chiedersi  con tale nomine,effettuate dal Presidente del Consiglio regionale della Regione Micone, l’indipendenza dal sistema politico-istituzionale è stata rispettata?

Dagli articoli di stampa in merito alle nomine effettuate , si prende atto che  che  Fabio Talucci è stato Assessore UDC al bilancio della Giunta provinciale di Campobasso dopo le elezioni del 2011 vinte da Rosario De Matteis, stesso partito dell’attuale Presidente del Consiglio regionale, che ha provveduto a designarlo e  che, peraltro, come Fabio Talucci, faceva parte della Giunta Provinciale di Campobasso ai tempi di De Matteis.

Non è il caso,di proporre eventuale ricorso giurisdizionale direttamente al Tar Molise, se ci sono le premesse? O si aspetta che autonomamente la classe politica ci ripensi? La seconda ipotesi è improbabile,resta l’eventualità di ricorso.

Movimento Laboratorio Progressista – Nicola Lanza