Lo scorso 6 aprile, l’associazione degli imprenditori edili, l’Ance Molise, ha incontrato i candidati Presidenti alle elezioni ed ha loro consegnato un documento, contenente  10 punti in cui ha racchiuso le problematiche più urgenti che dovrà affrontare il prossimo governo regionale per rilanciare il comparto delle costruzioni.

Priorità assoluta al lavoro e ai pagamenti alle imprese, soprattutto per quanto concerne la ricostruzione post-sisma, laddove le liquidazioni delle spettanze arretrate scontano un ritardo di circa 15 mesi.

Nel “decalogo” dell’associazione l’impietosa fotografia della situazione: dal 2008 persi 5000 operai su 8.600, monte salari più che dimezzato passato da 62 a 27 milioni di euro, crollo dei bandi di gara e blocco sia dell’edilizia residenziale che di quella commerciale.

Di fronte ad una sala gremita, i candidati Presidenti, in un incontro-dibattito durato oltre 2 ore, hanno unanimemente condiviso le istanze dell’Ance, riconoscendo che il settore delle costruzioni è il principale motore di sviluppo dell’economia, poiché è quello a più alta incidenza di manodopera che spende le relative risorse interamente sul territorio regionale.

L’Ance ha anche proposto un programma straordinario di interventi piccoli e medi, dal valore massimo di 2 milioni di euro ciascuno, destinati alle principali criticità della regione, come il dissesto idrogeologico e la viabilità, da monitorare attraverso un apposito Osservatorio degli appalti.

Poi la riprogrammazione dei fondi dell’autostrada, la richiesta di operatività del Comitato tecnico-scientifico della Centrale di committenza regionale e il pareggio di bilancio, occasione concreta per recuperare risorse da destinare agli investimenti.

Particolare attenzione alla ricostruzione, che oltre al ritardo nei pagamenti, sconta notevoli appesantimenti e lungaggini burocratiche.

Inoltre, chiesto un piano per lo smobilizzo dei crediti, e infine l’edilizia agevolata e il Piano Casa: per rilanciare la prima c’è bisogno di stanziare risorse per sostenere l’acquisto di abitazioni, con il coinvolgimento delle banche; relativamente al secondo, bisogna insistere sulla riduzione degli oneri e sullo snellimento delle procedure per rendere più appetibile la misura sia per le famiglie che per le imprese.