“La Uil scende in piazza e si mobilita manifestando il proprio dissenso alla Legge di Bilancio giovedì 15 dicembre 2022

La nostra organizzazione ritiene la manovra ingiusta e regressiva che impoverisce il nostro territorio.

I nostri iscritti e simpatizzanti si incontreranno a Campobasso in Piazza Prefettura alle ore 11,00 in una manifestazione indetta per chiedere di modificare la legge di bilancio che riteniamo socialmente iniqua, che umilia il mondo del lavoro dipendente e mortifica le aree di precariato del nostro Paese è il SUD, in particolare su fisco, pensioni e trattamento salariale e autonomia differenziata”.

Questo l’annuncio della Segretaria generale della UIL, Tecla Boccardo.

 

“Una manovra che sicuramente non fa un favore all’economia nazionale né a quella dei lavoratori, difatti per come stanno le cose entreranno meno soldi nelle casse dello Stato e ci saranno nuovi tagli al welfare e ai servizi.

Insomma rischiamo di ottenere solo un ampliamento delle diseguaglianze economiche, sociali e territoriali, anziché una riduzione del gap tra Nord e Sud, dal lato della redistribuzione dei carichi fiscali, dalle infrastrutture e della diminuzione ulteriore dei servizi pubblici, oltre al calo delle entrate erariali.

Bisogna ripartire dalla fiscalità locale, dalle infrastrutture e il potenziamento produttivo oltre che dalla PA.

 

Il Molise non può essere ulteriormente isolato, sottolinea la Boccardo, con una regione già eccessivamente mortificata dalla mancanza di qualsivoglia servizio pubblico, dalla carenza di lavoro, dalla scarsa occupazione giovanile e femminile, dalla precarietà, dal lavoro povero. Una regione che non può rimanere sempre agli ultimi posti di un’Italia in cui si viaggia a due velocità: basta guardare i dati negativi che pongono Isernia penultima nella graduatoria sulla qualità della vita, ma Campobasso non sta meglio.

Per queste e tante altre ragioni, saremo tutti in piazza a manifestare per una manovra che impoverisce ancor di più il Sud”.

E saremo in piazza anche per dire NO a qualunque progetto di autonomia differenziata che decreta la morte della scuola, della sanità, di tutti i servizi e dell’infrastrutturazione creando un divario che allontanerà definitivamente il Molise e il Sud dal resto dell’Italia e dall’Europa”, conclude la sindacalista.