Ci risiamo ! Arrivano autunno e piogge torrenziali, e i venafrani temono che la “Spada di Damocle” pendente sulle loro teste e sulle proprietà private, ma soprattutto sulla loro incolumità, possa tornare a colpire così come accaduto decenni orsono con tantissima paura e una marea di danni per decine e decine di famiglie ed un sacco di attività commerciali, agricole ed artigianali.
Il riferimento è per i temibilissimi straripamenti del torrente Rava, che chiude a sud l’abitato cittadino e che nel periodo s’ingrossa a tal punto da far temere ogni volta il peggio, ossia straripamenti delle acque, inondazioni, pericoli e danni a non finire. Perché mai a Venafro si teme tanto, ci si chiederà ? Per la mancata pulizia di letto ed argini del torrente in questione, intasato di erba e vegetazione altissima ed assai folta che, non rimosse per tempo, favoriscono le predette e temibilissime esondazioni delle acque del Rava che, ripetiamo, decenni orsono invasero scantinati, abitazioni, attività commerciali, imprese agricole, botteghe artigiane ect. procurando moltissimi danni e soprattutto tantissima paura, per fortuna risoltasi senza conseguenze fisiche per le persone. Sulla delicatissima questione il pensiero dei venafrani : “Perché mai non ripulire per tempo letto ed argini del Rava -si chiede Mario, residente lungo il torrente- garantendoci sicurezza e tranquillità ? Ed invece con le abbondanti piogge autunnali temiamo sempre il peggio e viviamo in un costante stato di allerta. Non è bello né giusto, credete”. A chi spetta pulire il torrente in questione, prevenendo qualsivoglia pericolo o danno per i privati ? “Negli anni addietro -prosegue l’interlocutore- vi ha pensato, seppure in costante ritardo, il Consorzio di Bonifica di Venafro, ma quest’anno l’intervento non appare all’orizzonte, dal che i timori di tanti.
Ad onor del vero va chiarito che straripamenti ed allagamenti degli anni trascorsi vennero causati soprattutto dall’intasamento dei canali di scolo delle acque che scendono dai monti, in particolare del cosiddetto Fosso San Nicola, e principalmente dalla strettoia sul deflusso delle acque del Rava rappresentata dal ponte sulla statale 85 Venafrana. In effetti da mesi si sta lavorando su tale strettoia per eliminarla, ampliando la via di uscite delle acque e garantendo il loro naturale deflusso. Tali opere però tardano ad essere completate, per cui la strettoia è ancora in piedi e come tale da poter arrecare problemi. E’ per tutta questa serie di motivi che a Venafro si guarda ogni giorno il Rava per capirne il comportamento, sperando nel bel tempo e che Giove Pluvio la smetta finalmente di arrabbiarsi riponendo nel cassetto fulmini, saette ed acqua a catinelle. Ma si può continuare a guardare il cielo ed il Rava, sperando in cose buone e restando nel frattempo con le braccia conserte da parte di tanti che dovrebbero operare ma non lo fanno ?”. In tutta sincerità crediamo proprio di no !
Tonino Atella