Il Molise è una delle regioni più povere d’Italia e anche una delle più tartassate per le tasse.

di Pietro Tonti

“In Molise, dove c’è l’Irpef più alto d’Italia e i cittadini rischiano di restare senza servizi”

questo era il titolo di un articolo proposto da Cittadinanzattiva  il 22 dicembre scorso su “Huffpost”. La Corte dei Conti rilevava 500 milioni di disavanzo nel bilancio regionale. Sono mancate scelte politiche efficaci. Ora c’è il diritto di sapere come ogni singolo euro è stato impegnato, così continuava l’approfondimento su uno degli argomenti più caldi di sempre nel Molise.

Lo scorso 12 dicembre, i giudici della Corte dei Conti hanno sospeso il giudizio di parificazione sul Rendiconto 2021 della Regione Molise e si sono rivolti alla Corte Costituzionale dopo aver rilevato un disavanzo nel Bilancio regionale di circa 500 milioni e un debito, per ogni molisano, di 1.600 euro, “in crescita rispetto al 2020 e superiore agli altri cittadini delle regioni a statuto ordinario”. Negativa anche la valutazione su Asrem (l’Azienda sanitaria regionale del Molise), con una perdita di 54 milioni, in aumento rispetto all’anno precedente del 74%. L’articolo continuava:

La “mancata correttezza di programmazione e gestione finanziaria delle risorse e delle spese”, come scritto nella relazione, significa per i cittadini molisani detenere il primato del debito pro-capite a livello nazionale, ma soprattutto intravedere un futuro preoccupante nel quale non sembra affatto scontata la possibilità di accedere ai servizi pubblici, a cominciare da quelli sanitari. Ma non solo, perché le “irregolarità contabili” sono state riscontrate anche nel settore dei Trasporti.

Eppure i cittadini molisani, con l’Irpef più alto in Italia, continuano a pagare le tasse, perché è loro dovere e sapendo che le stesse contribuiscono a garantire il diritto all’accesso ai servizi. Sarebbe un loro diritto avere una sanità equa, solidale e universale, strade sicure, mezzi anche su gomma che ti consentono di raggiungere ogni luogo, forti politiche che diano ai giovani garanzie e opportunità di lavoro incentivandoli a restare nel loro territorio. Invece ci ritroviamo oggi una regione sempre più mortificata e deprivata da ogni servizio.

Oggi a distanza di 11 mesi cosa è cambiato?

Il Governo Meloni è venuto in aiuto della XX^ regione elargendo ben 40 milioni di euro per permettere l’approvazione del bilancio di previsione. Un aiuto che presumibilmente si estenderà anche ai prossimi anni, fino a quando il disavanzo ciclopico rientrerà, previa ulteriore castrazione chimica alla già fragile economia?

Un provvedimento che tiene conto dei numeri dei conti pubblici in rosso con un disavanzo di oltre 570 milioni di euro, ma mina d’altro canto il necessario rilancio di una regione alla canna del gas, con aree interne sempre più desertificate; l’impossibilità di reggere una partita Iva e imprese sempre più tartassate e costrette a chiudere i battenti e a fuggire da questa terra.

A prescindere da questa normale e veritiera considerazione, siamo convinti che al momento i nostri amministratori eletti, non potevano che seguire pedissequamente i dettami del Governo in tema di conti pubblici e con l’elargizione dei 40 milioni, non si è spenta la speranza di far quadrare i conti pubblici nei prossimi anni, finalizzato al benessere dei cittadini molisani che riusciranno a sopravvivere.

Dal 1 gennaio 2024 aumenta l’addizionale regionale Irpef in Molise. Nulla cambia per gli scaglioni fino a 15mila euro (1,73% che diventa 2,03 con la maggiorazione per il debito sanitario) e da 15mila a 28 mila euro di reddito (1,93 che diventa 2,23). Mentre per le
fasce da 28mila a 50mila euro e oltre i 50mila euro l’aliquota sale al 3,33% (attualmente 2,43 e 2,63 con la maggiorazione).
Lo ha deciso ieri mattina la giunta regionale con delibera. «È un impegno che avevamo assunto con il Mef e il ministro Giorgetti», ha spiegato l’assessore al Bilancio Gianluca Cefaratti. Un impegno preso quando è iniziato il confronto con il governo nazionale per ottenere un aiuto e riuscire quindi a chiudere intanto il bilancio di previsione 2023.

Ora il cambiamento necessario è garantire ai cittadini la giusta assistenza sanitaria, i giusti servizi in base proprio ai sacrifici che ogni molisano dovrà ancora affrontare, almeno la garanzia di cure dignitose e di qualità è il minimo richiesto. Il Presidente Francesco Roberti pare stia andando nella giusta direzione. Incrociamo le dita e speriamo che sia la volta buona.