di Pietro Tonti

Le provinciali di Isernia, un appuntamento elettorale atteso quale  banco di prova fondamentale per una proiezione politica in vista delle regionali che si terranno tra 15 mesi.

Secondo i pronostici del centro sinistra, tra Vittorio Nola, Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli, da settimane affermavano che si sarebbero avute elezioni a senso unico con una vittoria schiacciante del centro sinistra. Eppure oggi il  6 a 4 a favore del centro destra fa emergere delle grosse contraddizioni e spegne gli entusiasmi probabilmente anche in vista proprio dell’appuntamento cardine delle regionali.

Con questo dato, unito a quello di Campobasso, seppur con un sostanziale pari sul 5 a 5 la differenza numerica a favore del centro destra è stata determinata dal Presidente Francesco Roberti.

I numeri e le percentuali anche in questa occasione si sono rivelati  favorevoli alla coalizione di centro destra, pur nella loro dialettica sempre controversa.

Guardando alle provinciali pentre, la differenza sostanziale è stata decisa dal voto ponderato dei piccoli comuni in cui i

tre quinti degli aventi diritto hanno votato per il centro destra. Questo è il dato che conterebbe nonostante Isernia, Venafro, Agnone e Frosolone si siano espressi a favore del Centro sinistra.

In sostanza, sui 51 comuni, escludendo Chiauci commissariato, la realtà in proiezione potrebbe essere ben diversa dalle aspettative di una vittoria facile per la coalizione PD /M5S alle regionali del prossimo anno.

Altra considerazione, nonostante i capisaldi di Agnone, Campobasso e Isernia  a guida sindacale espressione del centro sinistra, Termoli e i piccoli comuni votano a destra. Questo emergerebbe nei pronostici.

Certamente un dato empirico, ogni elezione è fine a se stessa e possiamo anche non essere d’accordo sul fatto che un appuntamento elettorale di secondo livello come le provinciali appena chiuse, non coinvolgendo direttamente i cittadini alle urne, non sono significative in merito ad una reale proiezione di tendenza verso l’uno o l’altro schieramento.

I comitati elettorali permanenti dei partiti di fazione avversa lo sanno e più che una determinazione di un report significativo in vista del futuro appuntamento elettorale  per le amministrative 2023, la vittoria alle provinciali è solo un annuncio, una pubblicità politica in questo caso per il centro destra che l’ha spuntata.

Bisognerà attendere le evoluzioni, gli accordi e le nuove alleanze che sorgeranno da qui a qualche mese, per avere il polso della situazione. Quell’aggregazione di diversi partiti che si riconosceranno sotto l’egida del grande centro, potrebbero fare da ago della bilancia verso uno o l’altro schieramento. Come sarà determinante la scelta dei candidati presidenti.

Sarà altresì fondamentale una unità di intenti proprio dei partiti di centro destra, oggi palesemente divisi, nonostante questo moderato ottimismo, dettato dalle provinciali appena concluse, al momento diventa inattendibile qualsiasi lucida proiezione.