Il fallimento funzionale degli enti strumentali molisani è nel
permanere del regime commissariale

di Adalberto Cufari

Per quanto bravi ed operosi, i commissari straordinari non hanno
titolo alcuno al di fuori dell’ordinarietà. Ancora una volta, quindi,
il gioco delle parti e gli interessi politici degli amministratori
regionali nelle nomine ai vertici degli enti strumentali, sono stati
anteposti all’interesse del bene collettivo

Per chi avesse dei dubbi sulla difficoltà a legiferare e ad
amministrare, patita dalla già maggioranza di centrosinistra alla
Regione Molise, a risolvergli vengono in soccorso due decreti del
presidente della giunta Paolo di Laura Frattura. Entrambi hanno
riguardato il prolungamento del regime commissariale all’Agenzia
regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca (Arsap), e
all’Ente regionale per l’edilizia sociale, già Iacp ed oggi ErEs. Sia
l’Agenzia che l’Ente, sono il derivato di due distinte riforme operate
nel corso del mandato elettorale di Frattura, e di chi lo ha
sostenuto, nella fase in cui sono stati colti dalla furia
iconoclastica contro tutto ciò che poteva risalire ai meriti e/o alle
colpe di Michele Iorio. Vi hanno messo mano ipotizzando e annunciando
mirabilie: efficienza, trasparenza, incisività, e risparmio: il Molise
chiamato ad operare una svolta, a raggiungere una nuova frontiera:
democratica, partecipativa, saggia e responsabile. Il capovolgimento
di oltre un decennio di governo di centrodestra realizzato da Michele
Iorio, al punto da farne addirittura una formula amministrativa e
gestionale: lo “iorismo”. Contro cui nella campagna elettorale
regionale (2103) vinta da Frattura, sono state aperte le scaturigini
della violenza verbale e della demagogia. Riformare è stato il verbo
più declinato e in parte utilizzato del dopo Iorio. Declinato
soprattutto male.

Arsarp ed ErEs: riforme fatte passare per “rivoluzionarie” e come tali
assistite nella loro fase di maturazione da non pochi sostegni
ideologici di una sinistra contrabbandata per riformista, ma
sostanzialmente, per taluni aspetti, veterocomunista (Salvatore
Ciocca), e per altri falsamente liberista (a cominciare da Frattura).
Ebbene, a riforme varate, sia l’Agenzia per l’agricoltura che l’Ente
per l’edilizia sociale si ritrovano amministrati e gestiti da
commissari straordinari che di fatto sono la negazione di tutte le
premesse (anche ideologiche) che hanno fatto da prologo alle
motivazioni politiche, amministrative, sociali ed economiche per cui
le riforme si erano rese necessarie: efficienza, trasparenza,
incisività, e risparmio.

La giunta regionale e la maggioranza di centrosinistra, a distanza di
anni dalle riforme realizzate, non sono state nella condizione di
nominare gli amministratori, cioè realizzare l’obiettivo per cui si
erano spesi ed avevano fatto balenare agli occhi dei molisani una
diversa ed efficiente maniera di incidere nello sviluppo
dell’agricoltura e nella politica della casa. Specchietti per le
allodole. A conti fatti, si può dunque parlare di fallimento, di
incapacità, di assenza di responsabilità, di turlupinatura. I
commissari straordinari, per quanto bravi ed operosi, non hanno alcun
titolo da esercitare al di fuori dell’ordinarietà amministrativa. Che
equivale alla mortificazione di tutte le aspettative create intorno
all’Arsarp e all’ErEs.

Ancora una volta, quindi, il gioco delle parti e gli interessi
politici personali degli amministratori regionali nelle nomine dei
vertici degli enti strumentali si antepogono all’interesse del bene
collettivo.

Commissaria all’Arsarp è la dirigente (ex Amministrazione provinciale)
Gabriella Santoro (a titolo gratuito), e all’ErEs Nicola Lembo (senza
specificazione se il mandato sia gratuito oppure oneroso), nonché
commissario liquidatore degli ex Istituti autonomi delle case
popolari. Staremo a vedere come affronteranno questa emergenza
funzionale i nuovi amministratori regionali di centrodestra e con
quale capacità di stare al gioco delle parti avendo, però, dinanzi,
prima di tutto, l’interersse generale e non quello (probabile) del
prevedibile spoil system.