di Pietro Tonti

Bisogna salvare la poltrona questo è fuori dubbio. Molti consiglieri regionali già dal giorno seguente alla loro nomina sono in campagna elettorale per cercare di essere rieletti dopo 5 anni di mandato. Il potere logora chi non lo ha recitava un vecchio adagio. Quello a cui abbiamo assistito nell’agosto salviniano è stata dapprima una rincorsa di tanti consiglieri del centro destra nell’accredito con la Lega che Salvini stava portando ad un livello di tale affermazione nazionale da poter certamente garantire con facilità ai futuri affiliati di ricandidarsi e avere larghe chance di essere rieletti.

Tanti consiglieri regionali molisani militanti nel centro – destra avevano aperte serrate trattative con il rappresentante salviniano Luigi Mazzuto per il salto nella Lega e quando si era pronti per questo travaso politico. In una giornata tutto è cambiato. La crisi di governo promossa a torto o a ragione da Matteo Salvini, non siamo noi a dover giudicare le scelte del leader della Lega, hanno fatto desistere dal cambiare casacca tutti, nessuno escluso. Consiglieri regionali ritirati a riccio nelle posizioni pregresse, qualcuno nei giorni antecedenti la decisione di Salvini, aveva già anticipato la trattativa in corso per il passaggio nella Lega, all’improvviso ha desistito facendo rimanere il mondo com’era, non rischiando di vedersi azzerato l’elettorato che non avrebbe compreso, capito alla luce della decisione di Salvini di strappare  il contratto di governo  le motivazioni di tale gesto, prevedendo un calo deciso delle percentuali di gradimento sulla Lega.

All’indomani della fiducia alla Camera per il governo Conte Bis e ieri alla prova del Senato come si metteranno le cose? La Lega perderà consensi o dopo il calo di soli 7 punti percentuali, nonostante una posizione così forte del suo leader che ha rinunciato a governare.

Sarà la Lega destinata a risalire e ritornare ad essere quel partito che fino a ieri piaceva tanto agli italiani con il suo leader? Potrebbe essere di si.

Un governo che appare nella sua interezza sponsorizzato da quell’Europa che la Lega combatte e che non piace agli italiani. Un M5S sorto e cresciuto proprio sulle aspre critiche a quei governi di sinistra dove il PD è stato il massimo esponente del disagio sociale.  Pur di non ritornare al voto e perdere consensi, alla vogliamoci bene, oggi il M5S con il PD insieme a tentare di governare un’Italia che gli italiani hanno ampiamente ripudiato nei personaggi e nelle politiche lacrime e sangue.

Probabilmente potrebbe essere questa la formula autolesionista per i pentastellati per autodistruggersi, mentre la Lega potrebbe rafforzare la leadership di grande partito di opposizione, attendendo solo le azioni di governo che saranno messe in atto. Questo potrebbe esssere il momento propizio, qualora i consiglieri di centro- destra molisani fossero lungimiranti, per accreditarsi con la Lega,

Sarà forse tardi tra qualche tempo, quando la Lega ritornerà di nuovo ad essere un partito leader assoluto nel panorama politico nazionale, per fare il salto della quaglia per i nostri politici regionali.  Attendere che Salvini possa riacquisire, come è probabile che avvenga, quei 7 punti percentuali che ha perso per la decisione che nella sinistra è parsa avventata, di rinuncia a governare, ma lucida dal punto di vista dei vertici del carroccio. E gli italiani che oggi appaiono perplessi, di giorno in giorno potranno valutarla come necessaria per smascherare il M5S che già dalle prime battute sta dimostrando di essere quello che non voleva fare apparire, una estensione del PD che per dieci anni ha criticato aspramente, mentre ora è parte organica della sua politica. Se ora per i consiglieri regionali potrebbero aprirsi le trattative per confluire nel carroccio con facilità, domani ci saranno ristrettezze dettate da un’ampia scelta di personaggi che tenteranno di convergere sul partito di Salvini.