“Sono molto deluso !“, è l’attacco di uno scritto durissimo a firma di un portatore di handicap di Venafro che mette il dito nella piaga delle cose che non vanno o sono mal fatte a livello locale e nazionale. Diamo spazio a quanto l’uomo attesta : “Corruzione, ladrocinio, mafia dei nostri governanti, violenza sulle donne, bambini ed anziani maltrattati in diverse strutture senza che vengano puniti severamente dalla legge italiana che non sa o non vuole proteggere i propri cittadini, ma solo determinati interessi”. Il prosieguo della durissima nota del disabile : “E poi tant’altri problemi, come l’indifferenza verso i disabili che ancora non vengono messi alla pari dei normodotati. Infatti esistono dappertutto barriere ed ostacoli che impediscono a noi disabili di muoverci come tutti gli altri. Ecco questa per me non è una repubblica che merita, anche perché noi non sappiamo più difenderla come una volta. Per questo motivo oggi (2 giugno, Festa della Repubblica, ndc) io ho salutato l’evento col mio solito affetto , ma senza esporre la bandiera tricolore”. Ed ancora da parte del disabile venafrano, che mostra tanta delusione ma in contemporanea altrettanta voglia di riscatto : “Ciononostante continuerò a lottare, senza fare vittimismo ! Ricordo infatti che sono uscito da solo dal Carsic (Centro per il Recupero Sociale degli Invalidi Civili operante a Venafro, ndc), riuscendo a mettere su famiglia grazie alla voglia ed alla caparbietà di avere una vita uguale a quella di tutti gli altri. Non mi sento un disabile, però la società continua a mettermi tanti paletti di traverso. Ecco perché non ho sentito appieno la recente Festa della Repubblica. Ritengo che sia stata distrutta la memoria di quelle persone che hanno lottato e perso la vita perché la nostra nazione fosse libera e indipendente. Ciononostante personalmente, e come me tant’altri, non ci si arrende, ma si continua a lottare e combattere contro le tante ingiustizie dei nostri giorni, convinti che prima o poi verranno sconfitti pregiudizi e paletti di varia natura. Del resto non mi sono arreso nemmeno dinanzi ad un tumore che mi aveva colpito, riuscendo a superarlo con la forza della determinazione e della volontà”. Tanta delusione ed amarezza nello sfogo del disabile, ma anche assoluta convinzione a superare ogni cosa con la forza della volontà, preziosissima risorsa umana.

 

Tonino Atella