di Claudia Mistichelli

Per gli italiani non c’è pace. E’ appena iniziato il 2017, tra terremoti, neve, alluvioni e disastri vari, e già si parla di aumento delle tasse.

La notizia degli ultimi giorni che fa più scalpore è di un secondo bollo auto. Secondo alcuni giornali, il ministero del Tesoro sta vagliando l’idea di un pedaggio su alcune strade fino ad oggi gratuite.

Quindi, il Grande raccordo anulare di Roma e la Salerno-Reggio Calabria, presto potrebbero essere a pagamento per reperire soldi e privatizzare l’ANAS. “L’ANAS (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade) è una società per azioni italiana, avente per unico socio il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Essa gestisce la rete stradale ed autostradale italiana, sotto la vigilanza tecnica e operativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.” Perché privatizzare l’ANAS?

Secondo un articolo del 9 ottobre 2013 dell’HUFFINGTON POST, la Società per azioni è a rischio fallimento con una necessità di 850.000.000 di euro (ottocentocinquantamilioni) per rimetterla in sesto.

Dunque, nell’articolo (di 4 anni fa), già si paventava la possibilità di far pagare proprio le stesse strade di cui si parla oggi. Ma il Governo ha affinato le sue armi costrittive nei confronti dei contribuenti.

Infatti, oltre alle varie tasse di soggiorno nelle città italiane e, dopo aver trasformato il CANONE RAI in tassa di possesso, costringendo il pagamento della tassa nella bolletta della luce, si è invento un BOLLO annuale di 40 euro (probabilmente) per chi vorrà percorrere, anche solo una volta, il Grande raccordo anulare di Roma o la Salerno-Reggio Calabria.

Ricordando lo scandalo Anas (di appena un anno fa) e tutti gli altri che spesso vengono alla luce, viene da sorridere quando si parla di combattere l’evasione fiscale e della necessità di reperire fondi. “Questo è da sempre uno Stato che, invece di far pagare un po’ meno a tutti, perseguita solo qualcuno: ti picchia quando sei già incatenato.” (Enzo Biagi)