Il Partito Comunista dei Lavoratori – Sez Molise, L’Associazione Tutela dalle Ingiustizie -A.T.I. – (ex FIADEL), l’Associazione Antimafia Caponnetto, ribadiscono la loro proposta di annullamento in autotutela,  come previsto dal codice dei contratti pubblici, degli atti istitutivi dei parchimetri di Isernia (Delibera del Consiglio Comunale n. 14 del 29.03.2018, bando difforme e tutti gli atti successivi), per i motivi di fatto e diritto già illustrati in dettaglio nella piattaforma da noi diffusa e consegnata al Comune di Isernia sin dalla precedente Amministrazione responsabile di tale disastro sociale, erariale ed amministrativo.

Inoltre, si ricorda che non esiste l’Ordinanza Sindacale che stabilisce la tariffa per gli anni dal 2019 in poi, né può essere emessa in assenza di delibera consiliare, né esiste il contratto accessivo alla presunta concessione di affidamento del servizio, come impone il Codice degli contratti pubblici, per cui, la suddetta tariffa non può essere pretesa sin dall’origine, a tutt’oggi.

Se invece di tale nostra proposta, a costo zero per la collettività ed anzi con possibili pretese risarcitorie sia verso la Società, sia verso la precedente Amministrazione, la attuale Amministrazione adottasse, sia pure per il buon scopo di far cessare questa macelleria sociale, anziché l’annullamento, la revoca, ciò sanerebbe il pregresso illegittimo e presterebbe il fianco alla Società privata esponendo il Comune a pretese risarcitorie e dunque ad ipotesi di danno erariale.

Infine, riteniamo inutile dispendio di risorse comunali la richiesta di pareri a studi legali privati, privi comunque di terzietà (sia quelli richiesti dalla precedente Giunta, sia quelli dell’attuale), anch’essi forieri di ipotesi di danno erariale, esistendo un Ufficio Legale già retribuito all’interno del Comune.

In merito proponiamo di richiedere, invece, il parere all’Avvocatura dello Stato  sottoponendo al vaglio anche la nostra piattaforma suddetta, depositata da anni agli atti del Comune e che non ha mai ricevuto alcuna confutazione e risposta e sulla cui articolata fondatezza giuridica tutti gli interessati possono esprimersi poiché resa pubblica, tanto più che le nostre argomentazioni hanno trovato conforto in numerose sentenze di disapplicazione degli atti istitutivi dei parcheggi a pagamento.