ISERNIA. Si anima il dibattito in Comune a Isernia, a seguito della richiesta di dimissioni del presidente della IV Commissione Rossella Pitisci, formulata dall’esponente di Casapound Francesca Bruno. Sulla questione interviene anche il vicepresidente della commissione Filomena Calenda che, pur evidenziando criticità, invita a non consentire ai problemi di natura politica di interferire e fermare i lavori dell’amministrazione.
“Saranno circa otto mesi che la quarta commissione è silente – ha affermato Calenda – e spesso abbiamo anche provato a sollecitare la presidente Pitisci. Un comportamento, il suo, che ha deluso moltissimo. Si tratta infatti di una commissione importante e, occupandosi di sociale, il suo contributo risulta fondamentale in un momento così difficile per tante famiglie. Anche con la precedente amministrazione – ha ricordato poi Calenda – avevo il ruolo di vicepresidente. E devo dire che all’epoca abbiamo fatto cose importanti, come il regolamento per il decoro urbano, poi approvato all’unanimità in Consiglio comunale. Regolamento che ad oggi, nonostante le sollecitazioni, non è stato applicato”.
Per Calenda è quindi necessario che l’amministrazione si occupi di quanto sta accadendo, anche perché esistono dei problemi di cui la IV commissione può occuparsi per cercare di risolverli, anche se le funzioni sono solo consultive. “Perché possiamo comunque – ha evidenziato – proporre iniziative e progetti per il bene della collettività. Penso che l’assessore Pietro Paolo Di Perna debba prendere in mano questa situazione”.
Ad avviso del vicepresidente, le criticità sono legate a problemi di natura politica. “Credo che in questo momento non servano né gli affondi né tantomeno le mozioni, coime quella di cui tanto si parla, per discutere delle posizioni assunte dal presidente del Consiglio Peppino Lombardozzi – ha poi aggiunto la consigliera – Isernia non ha bisogno di mozioni, ma di persone. Stavamo lavorando sui dehors e ci hanno tolto questa possibilità perché sembrava non fosse di competenza della nostra commissione, invece abbiamo controllato: lo era. Stavamo lavorando sulla nuova composizione della commissione Pari opportunità e sono tutti sordi. Sembra che in questa commissione l’immoblismo di talune persone penalizzi anche chi vorrebbe lavorare. La IV commissione, all’epoca della precedente amministrazione in cui era presieduta dalla consigliera Linda Dall’Olio, lavorava alacremente: ci si rimboccava le maniche, nonostante le diverse appartenenze politiche, in sintonia e in armonia. Quindi – conclude – richiamo all’ordine la presidente, invitandola a lasciar perdere le beghe politiche e a lavorare per il bene della collettività, cosa per cui tutti quanti siamo stati eletti, ognuno nel proprio ruolo”.