Questa mattina, in Consiglio, era prevista la discussione sulla revoca della delibera del 2015 con cui l’amministrazione Brasiello stabilì di non aderire al progetto in fase di realizzazione a Sant’Agapito. Il primo cittadino ha chiesto di ritirare l’argomento all’ordine del giorno, per poterlo eventualmente ripresentare dopo opportune valutazioni.

Il perché di tale decisioni sono stati illustrati da d’Apollonio, che ha spiegato come la questione sia stata sottoposta anche nel corso della riunione di maggioranza di martedì sera. Incontro nel corso del quale, ha sottolineato il sindaco in aula, “ho rappresentato la necessità di fare qualche ulteriore passaggio, cosa che non è stata fatta.

Ad esempio ho in animo un incontro con i tre sindaci dei tre comuni che fanno parte di questo polo, prima di procedere, per avere delle delucidazioni secondo me necessarie. E poi anche un passaggio regionale, perché voglio garantire alla città di Isernia il massimo della scelta, cioè che sia la più rispondente.

Ovviamente tutto questo percorso è dettato da un unico fatto. Noi, in tempi non sospetti, abbiamo già deciso di abbattere e ricostruire la San Pietro Celestino. Ci sono le carte fatte, c’è un progetto operativo già presentato entro il 30 novembre. Quindi noi non vogliamo, e lo dico una volta per tutte, svuotare la città.

Anzi. La nostra volontà è anche di rimettere a posto la San Giovanni Bosco, per cui c’è uno spazio finanziario per il 2017 di 6 milioni e mezzo che abbiamo confermato. Perché noi vogliamo che le scuole storiche di Isernia risorgano in tutto il loro splendore con un valore aggiunto, cioè la sicurezza.

Le polemiche stanno a zero, la volontà è scritta nero su bianco. La San Pietro Celestino risorgerà nel centro storico, abbiamo chiesto un finanziamento importante”. Tuttavia, ha fatto presente Giacomo d’Apollonio, “è chiaro che le scuole dovranno funzionare anche nel periodo in cui queste opere dovranno essere realizzate, il che richiede dei tempi tecnici. Allora noi, come amministrazione, ci vogliamo assicurare tutto ciò che di sicuro può esserci a Isernia e nell’immediato circondario.

Se ho una scuola sicura che sta a venti metri dal territorio comunale, a me fa gola in questo momento di crisi. Agli amministratori fa gola, ai genitori fa gola, agli studenti fa gola una scuola sicura. Ed è questa l’unica fiamma che ci anima.

Il nostro percorso è finalizzato a dare ai ragazzi sicurezza, e a riportare le scuole nella città per rianimare questa città. Noi volgiamo che la San Pietro Celestino ritorni dov’è, però nel frattempo dobbiamo garantire gli anni scolastici di una scuola dell’obbligo”.