La tramontana si avvicina e non sarà quella che viene dal nord! Saremo noi a soffiare sulla politica fino a spazzarla se questa non sarà capace, o non vorrà, affrontare con determinazione i problemi che affliggono tante famiglie nel Molise e in provincia di Isernia ancor più. No può e non sarà un Natale come gli altri per tante famiglie costrette a vivere di assistenza familiare tra vergogne e dignità calpestata! Non sarà un Natale solito per i commercianti, i pochi rimasti, stretti nella morsa dell’inutilità gestionale ed amministrativa dei rappresentanti del popolo e privi dei tanti, tantissimi acquisti che una volta, i numerosi lavoratori dell’ex Ittierre, ex esattorie, Di Risio, ex cantonieri, ex lavoratori della formazione, dell’ex zuccherificio, dell’ex Gam, così, giusto per elencarne alcuni, facevano nei negozi molisani! Ma non sarà un Natale felice, lo promettiamo, per questa classe politica che, non solo non si attiva per andare incontro a questa massa di sventurati, si bea anche delle proprie passerelle, rappresentazioni, autocelebrazioni, alla faccia di chi ha aggiunto altri buchi alla cinghia onde evitare di oltraggiare il pudore! Non può e non deve essere che si glorifichino manifestazioni di divertimento, di spettacolo e di gaudio, senza prima ottenere quella giustizia sociale che permetta a tutti di poterne godere e non assistere da casa, inermi ed impossibilitati ad essere parte attiva e dignitosa di una società che osa definirsi civile. Gli ex lavoratori aderenti alla LeD, oltre ad attendere da luglio quelle briciole dei cinque mesi della mobilità, ossigeno e nulla più, si sono messi in gioco ed hanno progettato per loro un percorso che possa reinserirli nel mondo lavorativo, progetto definito dallo stesso presidente Toma “non buono ma eccellente” ma che al momento sembra trovare ostacoli proprio all’interno della sua stessa giunta e maggioranza, prese, così come sono, a “progettare” stati finalizzati ad azzoppare intere famiglie per favorire piccole fette di amici che, oltre a non creare nulla, finiranno per far sparire quei quattro soldi destinati alle politiche attive. Perché, se non si è capito, la LeD punta al lavoro e non all’assistenza, ci punta tanto da mettere in conto di cofinanziare il proprio progetto con il proprio pane, con una parte di quella mobilità che non si vede all’orizzonte. E se non è serietà questa, cos’altro?! Il presidente Toma ci fa sapere di essere pronto a riceverci e a recepire le nostre istanze, ma tra un incontro ed un altro passa troppo tempo, alcuni impegni non ci sembrano proprio così importanti, alcune passerelle lasciamole ad altri, quelli che non sanno e non vogliono sapere cosa significhi non avere un quattrino! Ovvio che nell’attesa del tavolo e nell’imminenza di un altro Natale con la candela, non si può rimanere scioccamente immobili, la nostra prossima assemblea sarà pubblica, aperta a chi vorrà portare solidarietà e sostegno morale, la terremo dai gradini della cattedrale di Isernia sabato 24 novembre c.a. alle ore 11.00 e per l’occasione speriamo che S.E. il vescovo e S.E. il prefetto, vogliano essere con noi, ma ancor più, più che sperare, pretendiamo che gli eletti in consiglio regionale tutti, ma in particolare coloro che sono espressione di questa provincia pentra, vengano a dirci su quale posizione si attestano e se intendano o meno lottare per il riconoscimento dei diritti accampati. Ma l’appello, oltre che ai cittadini e commercianti, è rivolto principalmente agli amministratori cittadini i quali, se è vero che non danno lavoro, è altrettanto vero che debbano sostenere con forza le istanze che provengono dal basso, farle proprie e perorarle con fatti e convinzione nelle sedi deputate! Altrimenti tutti colpevoli, nessuno escluso!