Alle prime luci dell’alba personale della Squadra Mobile di Isernia coadiuvato da 6 equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara, 2 unità cinofile in forza alla Questura di Napoli e personale del Comando Provincia dei Vigili del Fuoco di Isernia, ha eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare di cui 6 in carcere ed 1 agli arresti domiciliari e 3 persone sono state deferite all’A.G. in stato di libertà al termine di una complessa attività d’indagine diretta dal Sig. Procuratore Capo della Repubblica di Isernia Dott. Paolo Albano, per reati che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata ai reati di usura, estorsione, rapina e spaccio di sostanze stupefacenti a singole condotte di usura ed estorsione.
L’attività investigativa, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato consentiva di far emergere, attraverso attività tipiche ed atipiche di polizia giudiziaria, l’esistenza di un’associazione costituita da soggetti di etnia rom, stanziali in questa provincia, dediti in particolar modo all’usura e all’estorsione.
Sono state individuate numerose vittime di usura estremamente eterogenee dal libero professionista al commerciante, al pensionato, al dipendente pubblico.
Il sodalizio criminale che vede in L.M. il dominus e nei figli C.M., C.M. e L.M. gli esecutori materiali, coadiuvati dalle rispettive compagne, incuteva terrore nelle vittime, minacciando eventuali ripercussioni anche in danno di loro familiari in caso di inottemperanza ai pagamenti imposti.
Dall’attività di intercettazione e di videoregistrazione posta in essere all’interno dell’esercizio commerciale di proprietà di una delle vittime si delineava il modus operandi dell’organizzazione criminale: all’associazione a delinquere si rivolgono persone bisognose di liquidità. Al primo approccio i “clienti” vengono fatti sentire a proprio agio, vengono rassicurati sul prestito a fronte di alcune garanzie, nella maggior parte dei casi beni mobili(autoveicoli, mezzi pesanti, monili d’oro…).
Prima di ottenere il prestito viene stabilito un piano di ammortamento del debito: la restituzione del quale deve avvenire in un’unica soluzione e l’importo delle rate, mensili o settimanali, viene imputato esclusivamente agli interessi passivi. Quando le scadenze non vengono rispettate, i sodali intervengono nella dilazione temporale delle rate aumentando, però, il tasso d’interesse in misura esponenziale; in alcuni casi non esitano a tenere condotte estorsive usando violenza nei confronti delle vittime. I debitori non riescono quasi mai a rispettare le scadenze e con questo sistema a “vortice” non riusciranno mai ad emergere dalla esposizione debitoria.
E’ emerso che i tassi di interesse praticati sul prestito, inizialmente corrispondevano al 350% annuo fino ad arrivare anche al 1200%.
Durante l’attività investigativa sono state effettuate numerose perquisizioni che hanno consentito di sequestrare ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed eroina e numerosa documentazione attestante gli avvenuti prestiti con i relativi piani di ammortamento.
Il quadro probatorio raccolto veniva condiviso dal GIP del Tribunale di Isernia che emetteva le ordinanze di cui sopra ed i predetti a seguito delle formalità di rito venivano associati alla locale Casa Circondariale e le donne alla Casa Circondariale femminile di Chieti e Teramo.
Durante l’esecuzione delle ordinanze sono stati impiegate 50 operatori, sono state effettuate 15 perquisizioni che hanno consentito di rinvenire assegni bancari e ulteriore documentazione inerente l’attività usuraria, il tutto posto sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.