Con le sue confusionarie fanfaluche diffuse contro la proposta avanzata dal PCL di Isernia il consigliere della destra Moscato si limita a gettarla in caciara, non avendo argomenti.

Ed anzi il disinformato sulla questione è proprio lui, che in tutta evidenza non ha compreso il suo stesso deliberato.

Rendiamo di nuovo edotto il sig. Moscato che, per deliberare legittimamente la sottrazione dei parcheggi gratuiti alla popolazione, occorrono almeno i due presupposti qui di seguito ribaditi, la cui sussistenza non ha avuto minima dimostrazione. Sic!

        1)-  Un’ esigenza pubblica alla diversa disciplina del traffico: nella delibera di essa non v’è traccia.

        2)–  Il rispetto dei parametri urbanistici da noi citati, di cui nella delibera non v’è traccia, minimo mq. 2,50 di parcheggi gratuiti per abitante, ex art. 3 del D. M. 2 aprile 1968; riserva di parcheggi minimo un metro quadrato per ogni dieci metri cubi di costruzione  ex art.2 della L. n.122/1999; minimo un  posto almeno per ogni 50 a pagamento per disabili ex art. 11 del DPR 503/1996.

Vieppiù,  e lo ribadiamo: come dimostra il felice esperimento della sospensione delle strisce blu, Isernia non ha bisogno di parcheggi a pagamento e tanto meno di tali spropositati incrementi sostenuti dal Moscato. La fruizione dei parcheggi a Isernia sta infatti scorrendo meglio di prima anche perché le auto evitano di girare a vuoto per trovare un parcheggio gratuito. Ne si può eludere l’oggettiva situazione con l’assurda risposta “nelle altre città ci sono”, essendo evidente che ogni realtà ha le sue specificità. Qui a Isernia non servono.

Vi sono danni per la revoca della delibera ? Li paghino gli amministratori che li hanno sciaguratamente causati ! Peraltro quando un appalto nasce da delibera illegittima per i vizi suddetti, si può eccepire la corresponsabilità del privato affidatario e dunque escludere anche il risarcimento.

L’unico interesse, insomma, rimane quello del gruppo privato affidatario: ingenti profitti a spese della collettività per un servizio inutile e dannoso, nella differenza tra il canone annuo pagato al Comune e i milioni di euro incassati dalla popolazione, in cambio di un manciata di precariato magari da utilizzare come finto paravento ed elettoralmente.

L’occupazione vera potrebbe esservi se il Comune si attrezzasse dando lavoro a disoccupati per svolgere il servizio direttamente; almeno i milioni di euro dei parcheggi entrerebbero tutti al Comune per ulteriore impiego occupazionale in servizi utili alla città.

Moscato ha omesso di riscontrare queste puntuali deduzioni sull’ abuso di potere e sul carattere antisociale della delibera, poste dal PCL di Isernia nel raccogliere il malcontento popolare; il che è grave per chi vuole amministrare una città. Dunque, sulla base di quali cognizioni e di quali interessi ha deliberato ?

In quanto alle sue ridicole ed apodittiche sparate su Marx di cui ha dimostrato di non sapere nulla, oltre che il piano generale, anche queste “piccole “ vicende locali ne dimostrano tutta la moderna valenza, per l’attualità e per il futuro, consentendo ad esempio di capire l’intreccio tra gli interessi economici di gruppi privati, le istituzioni e le delibere del governo locale, dato che le classi sociali esistono, tra ceti benestanti e ceti popolari, checché ne di dica il Moscato dalla sua surreale visione.

E di certo il nostro riferimento marxista rimane molto più moderno e attuale di quello del consigliere Moscato, vale a dire  la sua coalizione elettorale di destra con neofascisti e Fratelli d‘Italia, portatori dell’oscurantismo medievale e reazionario, che come scriveva Marx, vuol far “ruotare indietro la ruota della storia”.