di Pietro Tonti

Isernia Statale 17 ore 16:00 di oggi in auto direzione Venafro, prima galleria Isernia nord. Traffico normale, ma mi accorgo che ad un certo punto le auto deviano di due metri sulla linea di mezzeria, per poi ritornare di nuovo in corsia, comprendo che cosa sta accadendo, un ragazzo di colore in discesa sul margine destro della carreggiata in bici, senza giubbino rifrangente, senza casco e scuro nel buio della galleria non illuminata, stava rischiando la vita e gli automobilisti, che si accorgevano della sua sciocca presenza, all’improvviso deviavano per evitare di prenderlo in pieno, con il rischio di commettere un omicidio stradale.

Ma come si può non rispettare le regole in modo così palese?

Chi mette a disposizione le bici per questi ragazzi, per quale motivo non permette loro di essere dotati anche di un giubbino catarifrangente e un casco, ma soprattutto, non li rende coscienti che su una nazionale ad elevato traffico non bisogna andare?

Per questa volta è andata bene al giovane di colore che ha capito sulla sua pelle – almeno mi auguro – cosa stava rischiando. Prima che ci scappi il morto intervenite presso i centri di accoglienza, moralizzate in primis i gestori e poi gli ospiti, per  quelli che devono essere i principali comportamenti per salvaguardare la loro incolumità.

Vogliamo che le regole siano rispettate per tutti, cittadini autoctoni e ospiti di colore.