Il Comitato No Lotto Zero, torna in azione per cercare di bloccare l’iter procedurale che l’ANAS sta portando  avanti con gli espropri dei terreni al fine di realizzare l’ultimo tratto  di collegamento stradale Pesche, Isernia – Castel di Sangro.

Si rilevano due fattori in questo momento, il primo comunicato da uno dei membri più attivi del comitato Lotto Zero Celeste Caranci. Il taglio degli alberi da parte dei proprietari dei terreni oggetto di esproprio (terreni pagati 70 centesimi al metro quadro) i quali pur di recuperare qualche euro tagliano e vendono gli alberi che insistono sulle loro proprietà.

 

Mentre la situazione più importante la si rileva attraverso la segnalazione da parte dello studio legale dell’avv. Alfonso Mainelli, il quale ha inviato una missiva alla Soprintendenza Archeologica del Molise, al Comune di Miranda e per conoscenza ai Carabinieri del Comando provinciale di Isernia.

Oggetto della segnalazione è il ritrovamento di beni di interesse archeologico in agro del comune di Miranda, proprio dove è prevista la realizzazione del lotto zero.

L’Avv. Mainelli scrive: << Per conto del comitato lotto zero informo che sono stati rinvenuti alcuni beni di interesse archeologico. Nella stessa zona in località Usciano, venne a suo tempo  rinvenuto  un blocco quadrangolare di calcare , del quale non si conosce l’attuale allocazione. Nella didascalia che l’avv. allega, si fa riferimento ad un precedente ritrovamento, sempre inerente al gentilizio Cominius ad Aesernia. L’area afferma Mainelli, è attualmente interessata dai lavori del Lotto Zero, di collegamento tra il bivio di Pesche al Km 181+500 ed il Lotto 1 della Strada statale Isernia – Castel Di Sangro, per il quale l’ANAS  ha già iniziato le procedure di immissione in possesso dei terreni assoggettati ad esproprio e lo scrivente non sa se abbiano già dato inizio a lavori di sbancamento o comunque pregiudizievoli per la tutela di beni di interesse archeologico, per cui si chiede l’urgente intervento. Essendo l’intera zona ritenuta di sicuro interesse archeologico, si chiede che vengano effettuate le operazioni di verifica preventiva dell’interesse archeologico secondo quanto previsto all’art. 28 comma 4 del Codice dei beni Culturali e del Paesaggio (misure cautelari e preventive) di cui al D. lgs del 22 Gennaio 2004 n. 42  e del D. Lgs  del 12 Aprile 2006 n.163 ed eventuali norme affini di tutela>> .

L’Avv. Mainelli conclude la missiva, restando in attesa di istruzioni per la consegna del materiale archeologico in suo possesso.  Sarà questa l’occasione per il Comitato di arginare la realizzazione di questa arteria tanto discussa per i 170 milioni di euro di investimenti previsti e un risparmio di tempo di soli 3,5 minuti rispetto all’attuale percorso stradale?